Ascoli-Genoa 0-0: super-Guarna, ma il Picchio c'è

Due parate incredibili del portiere bianconero blindano la porta picena, peccato per le occasioni sciupate a metà ripresa.

Cristian Bucchi

CRISTIAN BUCCHI PARTITA ASCOLI COMO - 15^ GIORNATA DI SERIE B -

 

Ascoli, 11 dicembre 2022 - Emozionante. Vibrante. Anche se il risultato finale è ad occhiali. Ascoli-Genoa va in archivio con un pari che ha in Enrico Guarna protagonista assoluto in positivo e con un po’ di rammarico bianconero per la tripla occasione sciupata alla metà della ripresa. Di sicuro, un gran bel punto, vista la forza e la consapevolezza mostrata da un avversario solo di passaggio in cadetteria. I primi dieci minuti della partita scorrono con la gran parte del pubblico (settemila presenze) che più del prato, osservano la zona di “contatto” tra le due tifoserie. Dal settore genoano, infatti, partono delle fiaccole che – in parte – raggiungono i tifosi bianconeri nel loro settore di Curva Nord Superiore, alcune di esse raccolte e rilanciate generando non poca apprensione a livello di ordine pubblico. Servono diversi giri di lancetta prima che la situazione torni alla normalità e che la sfida in campo sia davvero l’unica protagonista. Di azioni clamorose, però, il primo tempo è avaro. Dato che Bucchi si trova a far fronteggiare uomo contro uomo i tre attaccanti di Gilardino. La trama dell’Ascoli è soprattutto quella di rilanciare verso Gondo, pronto a battagliare, con Falasco che non risente del colpaccio di Pisa, macinando chilometri e piazzando almeno tre fendenti che avrebbero meritato maggior fortuna. Così i primi tre quarti d’ora di gara possono essere fotografati con tante sfide “anni 80” con due tra i tanti duelli a spiccare: quello tra Strootman e Giovane (quando si incrociano, o a distanza in impostazione), ma soprattutto quello tra Dragusin e Gondo. E’ prima del gong che Coda ha la palla delle palle, approfittando di un’errata lettura in uscita di Tavcar. L’inserimento nello spazio è mortifero, il tocco su Guarna egoista (Gudmunsson era liberissimo e in gioco al suo fianco), così il portiere bianconero effettua di piede una parata che vale più di un gol. Una parentesi ad inizio ripresa sull’arbitraggio di Doveri. Lascia giocare sempre. Ed il calcio ne beneficia, perché spesso un fischio in meno toglie la giacchetta nera (o fucsia) dal protagonismo. Il primo giallo? Giusto, al 55’. Ci andava di sottolinearlo. Il copione della partita è simile alla prima parte di gara, almeno fino ai cambi che portano Aramu unico trequartista del Grifone con i due davanti “rivoluzionati” e Dionisi al fianco di Gondo nella prima linea picena. A metà del tempo Guarna torna Supereroe: la deviazione aerea di Sabelli è diretta in fondo al sacco sul “secondo”? Macché. Il 13 bianconero si allunga e la devia in corner. Un “paratone”. Due minuti e nell’area del Genoa accade di tutto: Gondo serve Dionisi, il diagonale del capitano è sporcato da Semper e finisce sul palo. La respinta dell’ivoriano a colpo sicuro è intercettata da Sabelli. Ma qualche secondo è la palla torna verso la porta, con Collocolo che non riesce a centrarla da due passi. Incredibile. Sembra esserci un vetro a proteggere la porta degli ospiti. Sono gli ultimi sussulti di una partita bella, nonostante i primi dieci minuti. Il tabellino

Ascoli-Genoa 0-0 ASCOLI (3-5-2): Guarna; Tavcar, Botteghin, Quaranta; Donati, Collocolo, Giovane (65’ Eramo), Caligara, Falasco; Lungoyi (56’ Dionisi), Gondo. A disp: Baumann, Salvi, Ciciretti, Adjapong, Giordano, Falzerano, Bidaoui, Palazzino, Buchel, Mendes. All. Bucchi. GENOA (4-3-2-1): Semper; Hefti, Bani, Dragusin, Sabelli; Frendrup, Strootman (60 Ilsanker), Jagiello (76’ Galdames); Aramu (87’ Sturaro), Gudmunsson (46’ Puscas); Coda (60’ Yeboah). A disp: Martinez, Vodisek, Czyborra, Vogliacco, Lipani, Yalcin, Boci. All. Gilardino ARBITRO: Doveri di Roma (Miele, Moro, Fourneau; Var Maresca, Paganessi) NOTE: recupero 1’+ 4’. Ammoniti Hefti, Aramu (G), Falasco (A) per gioco falloso, Puscas (G) per proteste. Spettatori 7000 circa

Daniele Perticari