Addio ’Bruschetta’. L’Ascoli piange Vivani, una vita in bianconero. Magica cavalcata in A

Il centrocampista di Cagli aveva 75 anni. Con il Picchio ha totalizzato 233 presenze con 4 gol dal 1967 al 1976. Soprannome nato dal suo piatto preferito al ristorante ’Cefelò’.

Addio ’Bruschetta’. L’Ascoli piange Vivani, una vita in bianconero. Magica cavalcata in A

Addio ’Bruschetta’. L’Ascoli piange Vivani, una vita in bianconero. Magica cavalcata in A

Un altro pezzo di storia dell’Ascoli Calcio se ne è andato. All’età di 75 anni è purtroppo venuto a mancare Mario Vivani, indimenticato centrocampista dell’era Rozzi-Mazzone soprannominato ‘Bruschetta’. Un nomignolo che era stato coniato simpaticamente dai compagni di squadra di quegli anni fantastici vissuti in bianconero perché dopo gli allenamenti andavano tutti insieme da ‘Cefelò’ lungo la strada per San Marco e lui si faceva preparare sempre una bruschetta con olio e pomodoro. Mario, non solo è stato il primo marchigiano a giocare in serie A con l’allora Del Duca Ascoli, ma è stato anche uno dei calciatori che ha indossato più volte, dal dopoguerra in poi, la maglia dell’Ascoli, la squadra della magnifica cavalcata dalla serie C alla serie A. Il tutto totalizzando 233 presenze (secondo assoluto nella classifica all time dell’Ascoli Calcio) e 3 goal nelle stagioni dal 1967 al 1976 per questo straordinario talento del Picchio. Nel suo palmares in bianconero, le storiche promozioni in B del ‘72 e in A del ‘74 ma soprattutto fantasia, qualità nelle giocate ma anche grinta e corsa. Un centrocampista completo. Nato a Cagli il 25 febbraio 1949, dopo la sua fulgida carriera era ritornato ad abitare nel pesarese lasciando tra le Cento Torri il figlio Manuel, altro talentuoso centrocampista professionista. Con il numero 10 sulle spalle, Mario Vivani assicurava gol e spettacolo ed è stato decisamente uno dei grandi artefici del doppio salto dalla serie C alla serie A dell’Ascoli. La Vis Pesaro non lo aveva voluto.

Il Presidentissimo Costantino Rozzi lo prelevò proprio dalle giovanili della Cagliese per 400.000 lire e alla fine del suo percorso in bianconero la sua valutazione salì a 100 milioni di lire. Decisamente uno dei grandi affari dello straordinario imprenditore che tanto manca a tutti i tifosi del Picchio. Vivani era un vero ‘regista’ come si chiamavano prima i calciatori in grado di coordinare la manovra della squadra. E’ deceduto all’ospedale di Urbino dopo una breve malattia. Era tornato tra le Cento Torri anche recentemente per la festa dell’Ascoli Calcio partecipando anche ad alcune cene con i Club storici della tifoseria bianconera. Dopo aver indossato la maglia del Picchio era stato ceduto al Modena dove è rimasto quattro stagioni dimostrando ulteriormente il suo attaccamento alla maglia. La sua scomparsa arriva proprio alla vigilia della sfida tra Ascoli e Modena in programma sabato allo stadio Del Duca quando entrambe le squadre scenderanno in campo con il lutto al braccio. Terminata la carriera di calciatore aveva intrapreso quella di allenatore sedendosi sulle panchine del Carpi (1983-1984), Modena (1988-1989), Cagliese, Fermana (1987-88 nel campionato interregionale, presidente Edmondo Mecozzi e nel 1992/93 campionato nazionale dilettanti, presidente Roberto Mistretta, vice Paolo Belleggia), Civitanovese, Tolentino, Gubbio, poi a Fabriano e infine ancora alla Cagliese. Il funerale verrà celebrato questo pomeriggio alle ore 16 al Duomo di Cagli. Alla famiglia Vivani giungano le condoglianze di tutti i tifosi dell’Ascoli Calcio e naturalmente della redazione del Resto del Carlino. Ciao ‘Bruschetta’.

Valerio Rosa