Area Brancadoro, Piunti scalpita: "Fateci sapere cosa ne sarà"

"Vogliamo far conoscere alla città cosa sta succedendo, mi pare il minimo".

Area Brancadoro, Piunti scalpita:  "Fateci sapere cosa ne sarà"

Area Brancadoro, Piunti scalpita: "Fateci sapere cosa ne sarà"

Quale futuro per l’area Brancadoro? Del vastissimo appezzamento, il gruppo Rapullino presto svelerà, nei particolari, il proprio progetto di rilancio. Ma sono talmente alte le aspettative, e d’altronde il dibattito va avanti da così tanto tempo, che i rappresentanti della città non accettano di esserne tenuti all’oscuro dall’amministrazione e dalla maggioranza. Al vertice comunale, l’opposizione chiede trasparenza, in modo da dare a tutti la possibilità di esaminare la questione in modo consapevole ed eventualmente dire la propria su un’operazione che, nei prossimi anni, cambierà il volto della città stessa. Ad esprimere insoddisfazione al vertice dell’ente è, in primis, Pasqualino Piunti: secondo il consigliere, sindaco e giunta avrebbero già dovuto attivare un percorso di condivisione dei contenuti, per arrivare al termine dell’iter in modo chiaro. È proprio per questo che l’ex primo cittadino, nei giorni scorsi, ha depositato un’interpellanza a risposta scritta indirizzata al sindaco Antonio Spazzafumo, al presidente del consiglio Eldo Fanini e al vicesindaco Tonino Capriotti, con la quale ha chiesto "di conoscere per iscritto, quali siano gli intendimenti e quali gli indirizzi che il sindaco, la giunta e l’assessore competente abbiano la volontà di fornire in merito alla destinazione dell’area Brancadoro, e quali dinamiche, interlocuzioni e sviluppi vi siano stati successivamente all’acquisizione dell’area da parte di soggetto privato".

I 20 ettari della Brancadoro venivano acquisiti lo scorso gennaio dal gruppo Rapullino, titolare di Sideralba, per un valore di 2 milioni, dopo ben quattro aste andate deserte. "La ratio di questa iniziativa – dice Piunti – è di far sapere alla città cosa sta succedendo. Conoscere il pregresso, e quindi la decisione del comune di non partecipare all’asta, nonché le eventuali interlocuzioni avute con il privato dopo l’asta stessa. Mi pare il minimo necessario, visto che l’amministrazione ha espresso la volontà di organizzare incontri pubblici sul tema: noi consiglieri siamo i rappresentanti della città e i cittadini ci chiedono di sapere cosa verrà realizzato su quest’area tanto strategica, che è di fatto il polmone verde di San Benedetto, del quale si sta occupando un’archistar. In questo momento, oltretutto, si stanno portando avanti percorsi di altre opere fondamentali, come l’ospedale e la nuova caserma dei vigili: il tutto però va studiato seguendo una logica organica utile al progresso urbanistico e funzionale della riviera".

Giuseppe Di Marco