Areamare, il Tar chiuderà i giochi a giugno

Udienza definitiva di merito per dirimere il contenzioso fra la società e il Comune.

Areamare,  il Tar chiuderà  i giochi a giugno

Areamare, il Tar chiuderà i giochi a giugno

La vicenda Areamare, in un modo o nell’altro, si concluderà fra quattro mesi e mezzo. Il Tar Marche ha fissato al 26 giugno l’udienza definitiva di merito per dirimere il contenzioso fra la società e il comune di San Benedetto che riguarda la variante urbanistica depositata nel 2017. A seguito dell’ultima udienza, andata in scena il 7 febbraio, il tribunale amministrativo ha emanato un’ordinanza con cui ogni decisione è rimandata al prossimo confronto, previsto per l’inizio dell’estate: tempi brevi, insomma, considerando il carico di faldoni che il Tar è chiamato a risolvere, e non è detto che, in caso di sentenza avversa, il privato non decida di ricorrere nuovamente al Consiglio di Stato.

Quella del 26 giugno, però, è percepita dalle parti come data definitiva per l’annosa diatriba. Areamare, in particolare, ha chiesto l’annullamento della delibera con cui la giunta ha sancito l’insussistenza dell’interesse pubblico per la variante in questione e del provvedimento con cui è stato portato a conclusione l’iter della proposta: questa, va ricordato, chiedeva la possibilità di realizzare, sui terreni privati lungo via Mare e via del Cacciatore, 18 edifici residenziali, fra palazzine e villette.

Come contropartita, secondo quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate, la società avrebbe dovuto corrispondere al comune un contributo straordinario di 4,5 milioni, di cui 3,3 in terreni e 1,2 in denaro. Nella delibera con cui veniva ufficializzato il diniego, l’amministrazione comunale precisava che questo era dovuto, fra le altre cose, all’"incidenza di riduzione delle aree attualmente destinate a pubblici servizi scolastici nelle zone interessate dalla proposta di variante". Un aspetto che è stato contestato da Areamare, visto che la stessa società ha proposto di realizzare, fra via del Cacciatore e via Goffredo da Buglione, una scuola.

Il comune, inoltre, ha deciso di non dare seguito a varianti prima di aver redatto un documento urbanistico volto a dare nuovi indirizzi di pianificazione: è da chiarire, quindi, se il comune avrebbe dovuto dotarsi di questo strumento prima di esprimersi definitivamente sulla variante.

Un altro fronte è quello ‘erariale’: rifiutando la variante, infatti, il comune non potrà incamerarne il contributo straordinario. Un mancato ‘introito’ che Viale De Gasperi potrebbe essere chiamato a motivare.

Dal canto suo, la giunta può far leva sulla discrezionalità, ovvero la piena capacità di decidere nel merito, sancita dallo stesso Tar e ribadita dal Consiglio di Stato.

Giuseppe Di Marco