Arriva la pasta con la farina di olivo

L’ultima idea di Paride Vagnoni. L’ha già assaggiata lo chef umbro Giorgione, star di Gambero Rosso

Arriva la pasta con la farina di olivo

Arriva la pasta con la farina di olivo

Una pasta fresca innovativa, artigianale ma dal sapore di olivo. E’ l’ultima idea commerciale di Paride Vagnoni che, è il proprio caso di dirlo, una ne fa e cento ne pensa. Stavolta ha ideato questa nuova pasta grazie al progetto Ascolive attivo nello stabilimento nella zona industriale di Ascoli che sta riscuotendo l’attenzione di partner stranieri; l’imprenditore ascolano non ha fatto fatica a trovare soci investitori, nel caso specifico un fondo inglese che ha acquisito il 40% delle quote ed è pronto a sostenere un’espansione ulteriore. L’anteprima della pasta fatta con farina di olivo ha avuto grande successo al Vinitaly e attirato l’attenzione di media come ’Gambero Rosso’. Ma la ricetta è ancora segreta.

"Devo completare l’iter amministrativo relativo alla registrazione e poi la renderò nota" promette il poliedrico imprenditore. Qualcosa trapela, anche attraverso i giudizi di chi l’ha assaggiata allo stand di Vinitaly fra i quali anche il noto chef umbro Giorgione, star di Gambero Rosso Channel. La pasta sa di olivo e secondo Gambero Rosso è ipotizzabile ci sia "una parte di foglie di olivo dentro, che portano sapore e fibra e probabilmente aiutano anche a mantenere un morso perfetto che resta al dente oltre che a garantire una chiusura lunghissima in bocca lasciando un palato piacevolmente pulito e fresco grazie a una leggera nota amaricante legata proprio ai polifenoli dell’olivo". Il richiamo va dunque all’attività imprenditoriale presentata da Paride Vagnoni due anni fa e di cui la pasta all’olivo è la naturale prosecuzione. Nel nuovo stabilimento Ascolive nella zona industriale si producono infatti le olive pre fritte e congelate (anche per celiaci con una linea produttiva dedicata), vendute in confezioni mono porzione da 250 grammi o 500 grammi e la cui cottura, dopo l’acquisto, può essere completata mettendole direttamente in forno a 220 gradi per sette minuti, mantenendo inalterate le qualità organolettiche e il gusto. "Un’idea – spiega Vagnoni – che nasce dal fatto che la clientela cerca sempre di più prodotti pronti e di qualità –. l’obiettivo è portare fuori Ascoli e nel mondo la cultura e il sapore delle olive ascolane fritte che faceva mia nonna, solo il migliore manzo e un po’ di maiale. Le olive però sono greche, semplicemente perché le ascolane non ci sarebbero se volessi usare solo queste nella produzione".

Peppe Ercoli