Ascoli, quello su D’Uffizi era rigore. Altro torto, ma ora serve vincere

Massimi e il var hanno ignorato il contatto a fine partita che avrebbe potuto valere tre punti per il Picchio

Ascoli, quello su D’Uffizi era rigore. Altro torto, ma ora serve vincere

Ascoli, quello su D’Uffizi era rigore. Altro torto, ma ora serve vincere

Il flash di Ascoli-Brescia che rimane impresso nella mente di tifosi, squadra, tecnico e società resta indubbiamente quel contatto in area tra D’Uffizi e Bjarnason ad una manciata di secondi dal termine. Onestamente, dopo aver rivisto attentamente le immagini, non ci sono grandi dubbi: è rigore. E in molti si sono chiesti come mai ancora una volta a togliere qualcosa al Picchio sembra essere stata una lettura sbagliata sia da parte dell’arbitro, in questo caso Massimi di Termoli, che dal var. Qui Gariglio di Pinerolo stavolta non è riuscito a correggere anche il secondo errore del suo collega. Il primo era stato quello venuto in essere nel primo tempo quando si era deciso di decretare il penalty (inizialmente non visto dal direttore di gara) per l’evidente tocco della sfera in area col braccio da parte del difensore Papetti. Se da un lato è giusto evidenziare quelli che sono stati gli errori da parte della classe arbitrale, dall’altro però è necessario anche analizzare quelle che sono state le mancanze dei bianconeri. Soprattutto in ragione del fatto che anche le lacune mostrate dal Picchio alla fine hanno contribuito al risultato finale. Nella formazione iniziale si era deciso di lanciare i rientri di Botteghin e Caligara.

Il brasiliano ha dato luogo ad un imperioso rientro che ancora una volta gli ha permesso di confermare il grande bagaglio tecnico di cui è dotato. Il terzetto difensivo ha dimostrato ancora di essere in grado di non concedere niente annullando l’intero reparto d’attacco del Brescia. I pericoli in area creati dagli ospiti sono stati pari a zero con gli unici tentativi arrivati da fuori. Purtroppo uno di questi, quello di Dickmann è finito per sorprendere tutti. L’azione che però ha portato al suo gran gol sicuramente nella giornata di ieri è stata oggetto di attente e ripetute analisi da parte di tecnico e giocatori. Varie le perplessità legate al ruolo avuto da Caligara nella suddetta azione.

Il centrocampista ha corso al fianco del terzino destro con una superficialità incomprensibile per uno che dovrebbe invece avere grinta e determinazione da vendere per cercare di riconquistare il posto. Al contrario dell’aspetto nervoso mostrato da tutti gli altri compagni, il 23enne ha affiancato il suo avversario con un atteggiamento mentale molto rinunciatario. Tanto poi da lasciare completamente la marcatura e consentirgli di prendere la mira e provare il tiro da lontano. Negli attimi successi anche il portiere Viviano non è parso sfoderare una gran reattività. Così è stato impossibile evitare la frittata. Tutte situazioni da evitare nel prossimo confronto interno con la Reggiana (domenica alle 16.15), considerando che da qualche settimana davanti si sta mostrando una gran fatica nel creare pericoli in area avversaria.

Massimiliano Mariotti