"Questo è un settore che, nonostante le difficoltà del momento e la concorrenza dell’online, regge bene il colpo e conferma la vitalità di questo territorio". Così l’assessore alle attività produttive Laura Camaioni commenta i dati forniti dallo Sportello Unico delle Attività Produttive che registra aperture, chiusure e altre variazioni nelle attività commerciali cittadine. Complessivamente, l’anno scorso ci sono state 439 aperture e 131 cessazioni, con un saldo positivo di 308 attività. Suddividendo questo dato tra le varie tipologie, si notano saldi attivi su tutti i tipi di attività: somministrazione di alimenti e bevande con 69 aperture e 13 cessazioni, servizi alla persona (parrucchierie, estetisti, tatuatori, ecc.), 19 aperture nessuna cessazione. Bene anche le strutture ricettive con 187 aperture e 68 cessazioni. Quanto al commercio in sede fissa, si sono registrate ben 117 aperture a fronte di 46 cessazioni. "Come lo scorso anno, anche il commercio di vicinato si difende bene, cercando di contrastare la concorrenza dei centri commerciali. Merita secondo me una riflessione a parte – dice ancora Camaioni – la categoria ‘forme speciali di vendita’ dove si registrano 47 aperture di cui nel solo settore di commercio elettronico, che la fa da padrone, le aperture sono 44 a fronte di 4 cessazioni. È probabile che in questa categoria non siano ricompresi soltanto coloro che fanno esclusivamente commercio online ma anche attività tradizionali che, per essere in linea con i tempi, hanno attivato anche questo fondamentale canale di vendita". Per quanto riguarda il raffronto col passato, posto che il 2021 non è indicativo perché fortemente influenzato dagli effetti della pandemia da Covid 19, si nota una leggera flessione delle nuove aperture: nel 2022 furono aperte 450 attività contro le 439 aperte nel 2023, ne furono chiuse 110 nel 2022 e 131 nel 2023.
CronacaAttività commerciali, dati in crescita