Botte e minacce in casa. Relazione da incubo, marito finisce a processo

Durante una discussione l’avrebbe picchiata colpendola con calci alla testa davanti alla figlia minorenne. Voleva anche rendere pubbliche le foto intime .

Botte e minacce in casa. Relazione da incubo, marito finisce a processo

Botte e minacce in casa. Relazione da incubo, marito finisce a processo

E’ entrato nella fase dibattimentale il processo che vede un 39enne ascolano accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate, minaccia e stalking aggravato. Queste le ipotesi di reato che la Procura di Ascoli contesta ad un uomo che detti reati li avrebbe commessi nei confronti della moglie. E’ stata la donna, assistita dalle avvocatesse Arianna De Angelis e Valeria Simonetti, a sporgere denuncia nei suoi confronti, riferendo di aver subito numerosi e gravi episodi di violenza domestica.

Grazie alle numerose querele sporte, la magistratura ha svolto le indagini culminate con l’udienza preliminare nel corso della quale l’uomo, difeso dall’avvocato Stefano Cicconi, è stato rinviato a giudizio dal giudice Barbara Caponetti. Nel corso della prima udienza l’avvocato difensore ha sollevato un’eccezione relativa alla inidoneità a testimoniare di una testimone della figlia minorenne della coppia, ma il giudice l’ha respinta, per cui questa testimone verrà ascoltata durante il processo. Sono inoltre state ammesse le prove così come da richieste degli avvocati. In occasione di una discussione avvenuta il 9 giugno 2023 l’uomo l’avrebbe picchiata colpendola con un calcio, spingendola fino a farla cadere lungo la rampa delle scale; successivamente, mentre la donna era ancora a terra, avrebbe continuato a colpirla con calci alla testa. Tutto questo sarebbe accaduto, per altro, alla presenza della figlia minorenne, alla quale il padre, dopo averla notata, avrebbe detto "prendi tua mamma e tienila chiusa in camera altrimenti qui succede un macello".

Quel giorno avrebbe anche minacciato la moglie inviandole diversi messaggi nei quali la invitava a cancellare tutte le foto pubblicate sui profili social, prospettandole che in caso contrario, avrebbe reso pubbliche le foto ritraenti le sue parti intime, foto scattate alla donna senza consenso o che comunque le avrebbe rovinato la reputazione dicendo in giro che faceva uso di sostanze stupefacenti. La Procura lo accusa anche di aver maltrattato la coniuge, spesso alla presenza dei figli minorenni, in occasione dei litigi, talvolta quotidiani, e comunque frequenti, nei quali la offendeva ripetutamente con epiteti e frasi volgari e irrispettose. A seguito di ciò l’imputato avrebbe inviato numerosi messaggi, nel vano tentativo di riallacciare il rapporto. Un numero di messaggi rilevanti, ai quali si sono aggiunti tentativi di telefonarle creando nel complesso una situazione di sofferenza nella donna che ha sporto diverse denunce per questi episodi.

Peppe Ercoli