Buche delle lettere chiuse. Anziani: "Tagliati fuori". C’è anche chi protesta

L’85enne: "Mi è dispiaciuto molto, il mondo è troppo veloce e per noi è faticoso". E c’è chi aggiunge: "Un romantico punto di riferimento che se ne va".

Buche delle lettere chiuse. Anziani: "Tagliati fuori". C’è anche chi protesta

Buche delle lettere chiuse. Anziani: "Tagliati fuori". C’è anche chi protesta

Le nostalgiche buche rosse delle lettere che hanno sempre rappresentato per le città italiane un punto fermo stanno poco a poco scomparendo. O meglio, vengono incerottate. E non tutta la cittadinanza ha preso di buon grado questa notizia. Tanto che sembra che qualcuno abbia provveduto a rimuovere forzatamente lo scotch dalle buche, come simbolo di protesta. A partire dalla delibera del Agcom del settembre del 2022, il fornitore del servizio ha proceduto con il taglio della quantità di buche disponibili, che da 46.500 passeranno ad un totale nazionale di 29mila. Si impegna però ad assicurare la presenza di una cassetta entro la distanza massima di 0,5 chilometri dal luogo di residenza per il 50% della popolazione. Inoltre nei comuni con popolazione fino a 1.000 abitanti è assicurata l’installazione di almeno una cassetta. Non tutti sono d’accordo però con il provvedimento. A commentare l’accaduto è Ferdinando Castellani: "Mentre andavo ad inviare una cartolina ad una zia che ci tiene ancora a ricevere messaggi scritti a mano, ho notato che le buche postali ubicate nel centro storico di Ascoli sono state tristemente incerottate e quindi non sono più utilizzabili dalla cittadinanza. Così ho fatto un giro e ho notato che ve ne sono comunque delle altre, in centro e nelle zone limitrofe, che hanno subìto la medesima e penosa sorte. Per avere spiegazioni ho chiesto alle Poste Centrali di Ascoli lumi al riguardo e mi è stato risposto che ‘l’ordine è venuto dall’alto’".

Ad oggi, quindi, per spedire una cartolina o una lettera, i cittadini dovranno recarsi direttamente alle Poste per imbucare la propria corrispondenza, sicché un anziano che vive magari ad oltre 1 chilometro dal più vicino ufficio postale dovrà trovare il modo di raggiungerlo". E gli anziani in città non perdono occasione per commentare: "Ho notato che sono chiuse, mi è dispiaciuto molto – afferma Nino Gaspari, 85 anni – il mondo cambia troppo veloce e per un 85enne è faticoso stargli dietro. Ora tutto parla in inglese, ho comprato un piccolo dizionario per stare al passo". E subito interviene Luciano Orsolini, 77enne: "Togliere di mezzo cose che sappiamo usare vuol dire allontanare ancora di più gli anziani dai giovani, c’è sempre stato un distacco, anche quando i giovani eravamo noi. Ma qui sembra che ci vogliano a tutti i costi tagliare fuori, ormai tutto è pensato solo per i giovani". "Sta di fatto – conclude Castellani – che un altro mitico e per certi versi romantico punto di riferimento dei cittadini va tristemente a scomparire, purtroppo dietro l’indifferenza generale".

Ottavia Firmani