Bufera nel Pd lamense. C’è una nuova spaccatura

Il partito si divide addirittura in tre tronconi, un gruppo prende di mira il commissario Vincenzo Camela che replica: "Ci sono regole da rispettare".

Bufera nel Pd lamense. C’è una nuova spaccatura

Bufera nel Pd lamense. C’è una nuova spaccatura

A Castel di Lama volano gli stracci in casa Pd. Dopo le divisioni, maturate durante le amministrative di un anno fa, durante le quali il Pd non ha avuto una sua lista e non ha trovato neanche una linea condivisa, adesso arriva un nuovo strappo per il rinnovo del direttivo della segreteria locale. Febbre di potere? A Castel di Lama sembra sempre di vivere alla vigilia del voto. I toni sono tutt’altro che concilianti e sembra proprio di essere difronte ad una guerra fratricida. Da voci bene informate sembra che gli iscritti si siano nuovamente divisi; in tre tronconi. Da una parte ci sono quelli che sostengono l’assessore Stefano Falcioni, cacciato da segretario della sezione locale perché nelle ultime amministrative aveva avuto l’intuizione, tra l’altro vincente, di sostenere la lista civica dell’attuale sindaco di Castel di Lama Mauro Bochicchio, la linea, che vorrebbe alla guida della sezione Maria Rita Di Buò, che si era candidata con Tiziano Oddi e infine gli irriducibili, la vecchia guardia, posizionata dietro l’ex sindaco Patrizia Rossini. Stupiscono le dichiarazioni al vetriolo, che senza nessuna paternità si rincorrono. Sulla brace finisce il commissario del Pd Vincenzo Camela, un gruppo ben nutrito del Pd, così si definisce, omettendo di dire il nome, punta il dito su Camela che, dopo aver formalmente convocato l’assemblea degli iscritti, ha sconfessato tutto, disattendendo, secondo la loro ricostruzione, ogni volontà che era stata democraticamente espressa e quindi ha annunciato un congresso non più per aprile, ma per maggio, con un altro regolamento. "Oramai – tuona la nota – si procede a vista, senza certezze e senza consapevolezza. Nella più totale confusione, certamente increduli di fronte all’ennesimo repentino cambio di rotta, gli iscritti assistono a manovre che disegnano un quadro della sezione locale del Pd allo sbando, con un commissario che a sua volta sembrerebbe commissariato da forze decisionali verticistiche, che nulla hanno a che vedere con l’autonomia e i poteri dello stesso e dell’attuale assemblea".

Dalla sua parte Camela sottolinea che non ha mai cercato di dilazionare i tempi per il congresso e inoltre chiarisce che il circolo Pd di Castel di Lama è stato commissariato pertanto deve rispettare le regole statutarie, quindi la convocazione del congresso deve essere effettuata con congruo anticipo rispetto alla data di celebrazione, la platea degli iscritti sarà formata dagli iscritti 2023 che rinnovano la tessera e dai nuovi iscritti 2024".

Maria Grazia Lappa