Cani finiti in trappola: "Il nostro piano d’azione contro il bracconaggio"

Il comandante della Polizia provinciale Eugenio Vendrame: "Puntiamo sulla prevenzione. Invitiamo i cittadini a collaborare, bastano segnalazioni".

Cani finiti in trappola: "Il nostro piano d’azione contro il bracconaggio"

Cani finiti in trappola: "Il nostro piano d’azione contro il bracconaggio"

Allarme a Castel di Lama dove sono state ritrovate delle trappole che hanno imprigionati dei poveri cani. I dispositivi sono stati trovati tutte in un’area ben definita, quella che si trova nelle immediate vicinanze del torrente Lama. Alcuni mesi fa è stato trovato un autentico arsenale di questi dispositivi, la polizia provinciale ha tentato di individuare i responsabili, ma senza successo e quindi si è dovuto limitare al sequestro. La notizia dell’ultimo ritrovamento del cane intrappolato da un laccio ha messo in allarme diversi proprietari di cani e gli animalisti. Queste trappole disseminati nei cespugli, sotto gli alberi da bracconieri, vengono utilizzate per catturare animali selvatici, che spesso vengono mangiati senza nessun controllo sanitario. Un comportamento pericoloso, soprattutto all’indomani dello sviluppo di diverse patologie come la peste suina e l’aviaria, che stanno interessando gli animali selvatici.

Abbiamo rivolto alcune domande al comandante della Polizia provinciale Eugenio Vendrame.

Comandante, il ritrovamento a Castel di Lama, nelle vicinanze del torrente Lama di diverse trappole pone tanti dubbi e molte preoccupazioni...

"Vogliamo rassicurare le persone che facciamo attività di controllo, con un’attenzione particolare alla prevenzione del bracconaggio".

Ad esempio?

"Nelle aree descritte, gli agenti hanno messo in campo diversi interventi mirati per la prevenzione e repressione di atti di bracconaggio e abbiamo trovato e sequestrato un arsenale di dispositivi. Questa non è una Provincia che ha questa vocazione, ma molto dipende dalla sensibilità e dal fattore culturale delle persone, purtroppo esistono eccezion negative. Invitiamo comunque ii cittadini a collaborare, bastano semplici segnalazioni, non occorre la denuncia. I controlli ci sono, il territorio è vasto, occorre la collaborazione".

Comandante con lo svilupparsi di malattie come la peste suina e l’aviaria, catturare e mangiare animali selvatici diventa rischioso, non crede?

"Assolutamente sì. Consumare carni infette è un grave rischio per tutti. Per quanto riguarda il controllo della peste suina africana, mi rivolgo ai cacciatori che hanno un ruolo chiave, possono monitorare lo stato di salute degli animali selvatici e devono adottare diverse misure per la salvaguardia. Ai cacciatori va riconosciuto il ruolo di sentinella dell’ambiente, possono anche abilitarsi per svolgere un servizio sui luoghi rossi colpiti dalla peste suina e li esorto a farlo. Noi al momento non abbiamo registrato casi di peste suina e speriamo di non averli neanche in futuro".

Maria Grazia Lappa