Centro per l’impiego, ipotesi vendita alla Regione Marche

Approvata in consiglio una linea di indirizzo per il ripianamento del disavanzo pregresso.

Centro per l’impiego, ipotesi vendita alla Regione Marche

Centro per l’impiego, ipotesi vendita alla Regione Marche

Il centro per l’impiego di Porto d’Ascoli sarà ceduto alla regione Marche? La vendita, da parte della provincia, non è ancora stata ufficializzata, ma nell’ultimo consiglio è stata approvata una linea di indirizzo per il ripianamento del disavanzo pregresso, nella quale è ipotizzata una variazione di bilancio in entrata di 1.729.500 euro per l’alienazione di parte del complesso Vannicola, sito in via Mare: nello specifico, quella porzione che ospita il centro per l’impiego, che diverrebbe proprietà di Palazzo Raffaello. Del totale, quindi, 1.229.500 euro verrebbero destinati alla copertura del disavanzo. La misura non è ancora stata ratificata in via definitiva, ma rappresenterebbe una delle azioni da intraprendere visto che la Corte dei Conti ha deliberato, il 29 aprile, l’avvio della procedura di ‘dissesto guidato’. Una vera tegola per la provincia di Ascoli, che deve rimettere in sesto i conti in base a determinate indicazioni della magistratura contabile. Se non dovesse farlo, si spalancherebbero le porte del vero e proprio dissesto finanziario, e quindi della gestione commissariale.

L’ente provinciale, per questo, continua ad essere terreno di scontro fra le diverse correnti nate in seno al consiglio. Alcuni giorni fa, ad esempio, Simone De Vecchis ha deplorato le critiche mosse dal gruppo misto nei confronti del presidente Sergio Loggi, affermando che diverse deleghe sulle quali si sono concentrate le suddette polemiche sono detenute proprio dai membri del misto. E la replica non si è fatta attendere. "De Vecchis – scrivono Luciana Barlocci e Daniele Tonelli – dovrebbe sapere che un consigliere delegato provinciale non ha potere decisionale e agisce in supporto al presidente, senza sostituirlo nelle decisioni. È nostro obbligo e dovere segnalare le criticità, che nei nostri settori erano enormi. Tutto ciò è confermato e riportato nell’atto del 29 aprile scorso. Noi le abbiamo sempre fortemente ribadite a tutte le maggioranze, restando purtroppo inascoltati. Ci chiediamo invece di cosa si sia occupato De Vecchis. Dov’è la sua impronta politica? In due anni e mezzo nessuno l’ha notata".

Nei giorni scorsi, peraltro, De Vecchis ha esortato gli uffici provinciali a portare a termine la questione dei parcheggi al di sotto del cavalcavia sambenedettese, con la firma della convenzione per concedere l’area al comune. Per Barlocci e Tonelli, però, il ritardo è dovuto alla necessità di valutare aspetti strettamente tecnici ineludibili per rendere queste aree fruibili al pubblico.

Giuseppe Di Marco