Ciip, le mani sulla Sato: "Ma così sarà snaturata"

Il ’Tavolo Piceno per l’Acqua Bene Comune’ attraverso una delegazione capitanata da Massimo Rossi attacca: "I sindaci fermino questa mossa".

Ciip, le mani sulla Sato: "Ma così sarà snaturata"

Ciip, le mani sulla Sato: "Ma così sarà snaturata"

"Il matrimonio fra la Ciip e la Sato non s’ha da fare. Insorgano i sindaci per fermarlo". E’ la sintesi della posizione espressa ieri sul tema dal ’Tavolo Piceno per l’Acqua Bene Comune’ attraverso una delegazione capitanata da Massimo Rossi. L’associazione si appella ai sindaci e ai consigli comunali del Piceno e del Fermano chiamati ’affrettatamente’ a pronunciarsi entro il 6 maggio, affinché chiedano innanzitutto il rinvio di ogni decisione al riguardo allo scopo di poterne valutarne meglio le criticità e poter compiere scelte consapevoli e responsabili nell’interesse del bene comune delle proprie comunità. "Corre voce che l’operazione abbia già l’avallo, decisivo, dei comuni più grandi, ma ne sono 59 e dovrebbe essere tenuto in considerazione il parere di tutti". "L’eventuale via libera all’uscita da Hydrowatt e all’acquisto dell’azienda Sato che i vertici della Ciip stanno tentando di far ‘trangugiare’ in fretta e furia ai Comuni andrebbe a stravolgere la struttura e la natura stessa della preziosa società pubblica del Piceno e del Fermano nata con la missione specifica ed esclusiva di gestire in modo efficiente, efficace, economico l’acqua del nostro territorio a beneficio delle comunità locali" ha spiegato Rossi aggiungendo che "con tale operazione si intende avventurare la Ciip sul mercato alla ricerca di profitti, peraltro assolutamente incerti, in ambiti estranei alla sua missione. Profitti – ha sostenuto Rossi – che comunque non potrebbero incidere in maniera significativa sul bilancio della Ciip visto che l’attuale affidamento diretto del servizio idrico senza ricorso alla gara d’appalto è vincolato al mantenimento di una missione quasi esclusiva al di fuori dalla concorrenza nei mercati".

Rossi ha parlato di "un’aperta violazione dell’articolo 20 Testo Unico sulle Società Partecipate che vieta agli enti locali di acquistare "partecipazioni anche indirette in società che svolgano attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate...". Secondo il ’Tavolo Piceno per l’Acqua Bene Comune’ "l’operazione proposta dagli amministratori della Ciip viene sostanzialmente prospettata senza un chiaro e complessivo progetto industriale; si sostiene che Sato, una volta acquisita, dovrebbe quadruplicare le attività di manutenzione attualmente svolte per la Ciip stessa (da 970mila a 4 milioni di euro) e quasi decuplicare i lavori eseguiti (da 1,6 a 14 milioni). Una società destinata quindi a "gonfiarsi" rapidamente a discapito della struttura Ciip".

Peppe Ercoli