Classi da spostare, scontro a Cupra

L’amministrazione ha individuato i locali, la minoranza attacca: "Noi avremmo fatto una scelta diversa"

Classi da spostare, scontro a Cupra

Classi da spostare, scontro a Cupra

A Cupra è scontro tra maggioranza e minoranza sulla decisione assunta dall’amministrazione comunale relativa all’affitto dei locali da destinare a 30 classi per il periodo di ristrutturazione della vecchia scuola nel centro del paese. La Giunta ha individuato i locali e nell’ultimo consiglio la maggioranza ha approvato la convenzione per l’affitto degli stessi: in via del Lavoro intero piano terra per 600 mq; in via Ciucci altro piano terra di immobile privato; poi l’ex Forever Yung a Villa Santi di Massignano e poi le aule nella scuola nel paese di Massignano. Sarà poi la direzione scolastica a decidere la destinazione delle classi nei diversi locali. Il comune potrà impiegare il 10% del finanziamento ricevuto per la scuola da destinare all’affitto secondo gli indici stabiliti per legge. E’ la soluzione più vantaggiosa, secondo gli amministratori, poiché sarebbe stato impossibile creare locali per 30 classi più i laboratori ed i servizi in condizioni sostenibili per un comune piccolo come Cupra Marittima. In questo modo gli amministratori ritengono di aver chiuso l’iter amministrativo relativo alla scuola.

Di tutt’altro avviso i membri della minoranza che hanno chiesto di conoscere il costo di tale spostamento. "Speravamo di avere risposte in tal senso al momento della presentazione del progetto avvenuta nel mese di novembre 2022, convinti che queste problematiche fossero già state risolte, anche perché in quell’occasione ci fu spiegato, da un numeroso gruppo di tecnici venuti appositamente da Milano, che il termine dei lavori era previsto per fine anno 2024 – afferma Maria Teresa Pomili anche a nome dei consiglieri Luca Vagnoni e Graziano Cognigni – Invece non sappiamo ancora quando inizieranno e cosa ancora più grave, è stato approvato uno schema di convenzione dove non sono indicati per nulla gli importi relativi al costo dello spostamento degli alunni, cifre che secondo noi non saranno affatto basse. Noi avremmo fatto una scelta diversa: avremmo preso eventualmente delle strutture di proprietà, tipo container, come già fatto da altri comuni in situazioni analoghe, in modo che passata ’l’emergenza’ quelle strutture sarebbero restate al comune e magari impiegate per protezione civile, associazioni o altro. Con la delocalizzazione degli alunni in edifici di proprietà, questi soldi andranno sicuramente persi". La minoranza ha poi evidenziato il mancato coinvolgimento delle famiglie e la deficitaria comunicazione dei cittadini.

Marcello Iezzi