"Crisi climatica, zona umida per il Tronto"

Per l’associazione Gigaro 88 sale la presenza degli uccelli ma anche delle specie aliene: "Aiuterebbe la biodiversità"

"Crisi climatica, zona umida per il Tronto"

"Crisi climatica, zona umida per il Tronto"

Con il cambiamento climaticoche è purtroppo in atto e anche nel Piceno fa vedere i suoi effetti spesso nefasti, si sta assistendo a un incremento faunistico di alcune specie di uccelli acquatici, lungo il corso del fiume Tronto, in particolare aironi e cormorani. Diversi sono, infatti, gli insediamenti di colonie di aironi che si sono registrati negli ultimi anni, soprattutto nella parte bassa del corso fluviale. Le colonie, chiamate "garzaie", sono in netto aumento e sono spesso miste, costituite da aironi guardabuoi, nitticore, garzette e airone cenerino, fino a contare oltre la trentina di nidi in quelle più strutturate e di più vecchia costruzione. Altra specie in netto aumento è il cormorano, che si nutre generalmente di pesce.

"Durante l’inverno non è difficile avvistare, soprattutto dal tardo pomeriggio, gruppi di cormorani su grandi alberi lungo le sponde del Tronto, che si riposano e spesso e volentieri vi trascorrono la notte – spiegano i membri di Gigaro 88 - Associazione di Promozione Sociale - Purtroppo si sta verificando anche l’insediamento, ormai permanente, di specie alloctone ritenute indesiderate, come la nutria e le testuggini esotiche che sottraggono spazio vitale e cibo alla testuggine palustre europea, l’unica nostrana di acqua dolce, più piccola e timida.

Una specie che è ormai sull’orlo dell’estinzione a livello locale, perché le alloctone portano loro nuove malattie".

"Il problema – proseguono i volontari – delle specie alloctone è il risultato della globalizzazione ed è considerato una delle principali minacce per la biodiversità". In uno dei tratti vicini alla città di Ascoli, dove il fiume Tronto presenta buone potenzialità naturalistiche, grazie alla sua ampiezza, è quello adiacente al tiro a segno, lambito a nord dalla pista ciclabile, a sud dalla strada Bonifica, a ovest dallo sbarramento per la captazione delle acque per l’irrigazione e a est dal ponte della strada conosciuta come "Asse attrezzato", dove vivono già quattro coppie di airone cenerino, che funge da area di laminazione delle piene del Tronto, secondo l’Associazione potrebbe essere opportuno valutare la realizzazione di una piccola zona umida, con laghetti permanenti e a diversa profondità.

L’iniziativa potrebbe portare a una ricolonizzazione spontaneamente da molte specie di uccelli e magari anche dalla testuggine palustre europea, se si adotteranno misure di controllo e rimozione delle testuggini esotiche". Si potrebbe così dare un aiuto per proteggere la biodiversità, fondamentale per la sopravvivenza degli ecosistemi.

"L’auspicio – conclude Gigaro 88 - è che in futuro possa formarsi una vera e propria garzaia a due passi dalla pista ciclabile diventando una vera e propria attrazione per gli amanti della natura".

Marcello Iezzi