Crisi sanitaria in riviera: "Siamo alle solite"

"Assenti e Spazzafumo ora si dicono increduli, ma ricordiamo che governano loro".

Crisi sanitaria in riviera: "Siamo alle solite"

Crisi sanitaria in riviera: "Siamo alle solite"

Giorni difficili, per la sanità sambenedettese. Giorni di picchetti, di dimissioni, di incontri per salvare il salvabile. Giorni in cui torna a farsi sentire il pressing dell’opposizione sulla maggioranza comunale e regionale: "All’indomani delle dimissioni del dottor Di Matteo, aldilà delle motivazioni non conosciute, restano i fatti – dichiarano Giorgio De Vecchis e Luciana Barlocci – la ripetuta perdita di professionalità nel nostro nosocomio, in un contesto già con immense criticità. Negli ultimi tre anni non ci sono state neppur minime inversioni di tendenza nonostante le promesse elettorali del centrodestra regionale e del sindaco Spazzafumo". A muoversi per scongiurare le dimissioni del primario di Ortopedia è stato, oltre al sindaco, anche il consigliere regionale Andrea Assenti. "Adesso entrambi increduli, cadono dalle nuvole – continuano i consiglieri – Assenti, più interessato ai piani di fattibilità di edilizia sanitaria che alla reale situazione dell’offerta ospedaliera, e Spazzafumo, intortato dalle promesse di un nuovo ospedale in centro città non ben qualificato e non finanziato e soprattutto da improbabili promesse di cambi di maggioranza". I consiglieri ricordano come, alla vigilia delle ultime elezioni amministrative, parte della destra si fosse avvicinata all’attuale sindaco, anche se poi avrebbe prevalso il volere della coalizione civica. L’ingresso della destra in maggioranza è stato più volte ventilato nell’ultimo periodo, ma FdI, Lega e Forza Italia di San Benedetto hanno sempre categoricamente smentito. Ciò non significa che qualcosa non possa muoversi al di sopra dei coordinamenti locali, soprattutto a ridosso delle prossime elezioni regionali. "Non appena pubblicata la bozza del nuovo piano sanitario regionale, come minoranza, abbiamo detto in ogni occasione che bisognava coinvolgere i sindaci della ex zona 12 per presentare delle osservazioni sostanziali alla bozza di piano corredate da dati" per dimostrare il grado di depauperamento della riviera rispetto agli altri territori marchigiani. "Se queste non fossero state accolte – chiariscono Barlocci e De Vecchis – sarebbe stato necessario impugnare giudizialmente il piano per tutelare i diritti dei cittadini". All’inizio fu scelta questa strada, ma poi il vertice comunale non avanzò alcuna critica nei confronti del documento regionale, le cui risultanze vennero presentate come punto di partenza per una giusta riforma sanitaria. "Oltre le chiacchiere restano i fatti: il sindaco non ha fatto nulla. Da una posizione univoca, forte, condivisa e sposata da tutta la città si è tornati, a tempo scaduto, all’ultraventennale personale pensiero del professor Pasquali".

Giuseppe Di Marco