Dai playoff alla Lega Pro. L’addio dopo sei anni: il punto più alto con Sottil

Si chiude nel peggiore dei modi l’epoca Pulcinelli, con la retrocessione al Del Duca. In questo periodo sono stati cambiati 6 direttori sportivi e addirittura 13 allenatori.

Dai playoff alla Lega Pro. L’addio dopo sei anni: il punto più alto con Sottil

Dai playoff alla Lega Pro. L’addio dopo sei anni: il punto più alto con Sottil

Sei stagioni tra pochi alti e molte sofferenze. Il sipario si prepara a scendere giù sulla fase storica fatta registrare da Pulcinelli alla guida dell’Ascoli Calcio. Purtroppo a macchiare l’ultimo capitolo della sua avventura sarà quella drammatica retrocessione che al termine di quell’Ascoli-Pisa non è stato possibile evitare, pur battendo i toscani per 2-1. Il film dell’operato dell’attuale proprietà sono state delle montagne russe dove è sempre mancato l’ingrediente necessario per permettere a qualsiasi progetto di poter progredire secondo una linea logica. Ovvero la continuità. L’estrosità e la fretta di ottenere subito i risultati sperati o adottare scelte tecniche basate più su convenienza e simpatia degli uomini piuttosto che sulle loro capacità di rendersi accondiscendenti, anche di fronte a scelte discutibili, è stato un modo particolare e sui generis di fare calcio. Una maniera differente rispetto a come sono soliti muoversi gli addetti ai lavori del panorama calcistico nazionale. Di fatto, nonostante essere posizionata geograficamente all’interno della provincia picena, una piazza come Ascoli è divenuta un porto di mare che ha visto avvicendarsi la bellezza di 6 direttori sportivi (Tesoro, Bifulco, Polito, Lupo, Valentini e Giannitti), 13 allenatori (Vivarini, Zanetti, Abascal, Stellone, Dionigi, Bertotto, Rossi, Sottil, Bucchi, Breda, Viali, Castori, Carrera) e un’infinità di giocatori. Un andirivieni assurdo di circa 160-170 nomi che onestamente non hanno mai permesso di poter prendere davvero in considerazione la possibilità di parlare di progetto. E quando le cose sembravano apparentemente ben strutturate per mantenere una certa ossatura e determinati principi di gioco, ecco di colpo arrivare nuovi incomprensibili stravolgimenti di massa. Sicuramente il periodo maggiormente proficuo resta quello che vide le basi gettate da Polito e il successivo lavoro portato avanti sullo stessa strada prima da Lupo poi da Valentini fino al raggiungimento dei playoff.

Dal gennaio 2021 al maggio 2023, un anno e mezzo circa, il Picchio è sembrato forse trovare un’identità vera con determinati profili in grado di costituire la struttura portante dell’organico e altri giovani promettenti pronti a seguire i consigli dei leader fino a diventare un tutt’uno. In mezzo a tutto ciò però restano anche movimenti paralleli messi sistematicamente in atto dal fidato consigliere del patron Massimo De Santis per influenzare scelte tecniche o indirizzare determinate operazioni di mercato alle spalle dei direttori sportivi investiti. Per non parlare infine di un settore giovanile abbandonato a se stesso che non ha mai tirato fuori profili di spessore. Oltre alla controversa questione della formazione under 18 che per un determinato periodo si è allenata addirittura a Roma perché i ragazzi che ne facevano parte provenivano quasi tutti da quelle zone.

mas.mar.