Dal vescovo Carlo Bresciani il testimone a Palmieri

Anche San Benedetto, Ripatransone e Montalto saranno guidate dal suo collega ascolano: "Le persone passano, la Chiesa resta"

Dal vescovo Carlo Bresciani il testimone a Palmieri

Dal vescovo Carlo Bresciani il testimone a Palmieri

"Le persone passano, la Chiesa resta. Ringrazio tutti i fedeli per i tanti momenti vissuti insieme". È con queste parole che monsignor Carlo Bresciani ha consegnato il testimone all’arcivescovo Gianpiero Palmieri, suo omologo nella diocesi di Ascoli e successore, da ieri, in quella di San Benedetto, Ripatransone e Montalto. La notizia è stata ufficializzata nella mattina del 2 maggio alla Cattedrale della Madonna della Marina, dove Palmieri è divenuto vescovo della diocesi ‘in persona episcopi’: la procedura ecclesiastica, già decisa per Ripatransone e Montalto nel 1924, unisce due diocesi nella persona del vescovo, mantenendone inalterate le rispettive strutture. Il tutto è stato annunciato da monsignor Bresciani, da Don Patrizio Spina e da Don Armando Moriconi, cancelliere del vescovo, di fronte a centinaia di fedeli. Il vescovo Bresciani, che il 26 marzo aveva compiuto 75 anni, ha rinunciato per sopraggiunti limiti d’età dopo un servizio episcopale durato oltre 10 anni: era stato nominato vescovo di San Benedetto nel novembre del 2013, raccogliendo l’eredità di monsignor Gervasio Gestori. Un bagno di applausi ha ricoperto il vescovo emerito dopo la lettura del documento inviato dal nunzio apostolico Emir Paul Tscherrig e del messaggio di monsignor Palmieri. Questi, dopo aver benedetto i fedeli, ha messo in chiaro quali saranno i pilastri del proprio servizio: "Le nostre due Chiese locali sono bellissime – ha scritto Palmieri - hanno doni straordinari di fede e di tradizioni, di ministerialità laicale e di vita religiosa, di iniziative di evangelizzazione e di carità. Questa enorme ricchezza, frutto dello spirito e dell’impegno di tanti cristiani appassionati, è emersa spesso nei nostri colloqui con te, vescovo Carlo. Quelli in cui, ignari del giorno di oggi, ci siamo confrontati per attivare collaborazioni. Abbiamo collaborato per la Caritas, per la scuola di impegno politico e sociale, e di recente per la formazione teologica dei diaconi". "Nello stesso tempo – ha continuato il vescovo - le nostre diocesi sono diverse, per collocazione geografica, per storia e anche, in parte, per antiche rivalità, ma in un contesto sociale che muta continuamente: pensiamo a quante persone in pochi anni hanno lasciato l’entroterra per trasferirsi sulla costa. Siamo sfidati da questa decisione del Papa a mettere da parte velleità identitarie, per costruire una comunione in cui nulla, di questa ricchezza di vita e di fede, vada perduto, anzi, si accresca e si moltiplichi". Infine, il ringraziamento al predecessore: "Unisco il mio ringraziamento - ha concluso Palmieri - per te e per il tuo ministero, vescovo Carlo, a quello di tutti i tuoi fedeli. A Dio piacendo, farò il mio ingresso nella Cattedrale di San Benedetto del Tronto il 30 giugno pomeriggio, e nelle domeniche successive nelle concattedrali di Montalto e Ripatransone".

Giuseppe Di Marco