Dalla Finlandia per fare gol. Streng: "Ascoli, darò il massimo"

Il nuovo acquisto: "Mi chiamano luccio per le mie caratteristiche: fisicità, potenza fisica, velocità"

Dalla Finlandia per fare gol. Streng: "Ascoli, darò il massimo"

Dalla Finlandia per fare gol. Streng: "Ascoli, darò il massimo"

L’Ascoli prova ad affidarsi a Jeremiah Streng, aspettando il rientro di Pedro Mendes. Il finlandese, dopo l’esordio vittorioso avvenuto a Como, ha avuto anche l’occasione di scendere in campo con la maglia da titolare nel corso dell’ultimo match casalingo col Südtirol. Probabilmente sarà ancora lui a guidare l’attacco del Picchio a Catanzaro. Il giocatore sembra essersi ambientato velocemente, ma ora sarà chiamato a dimostrare di che pasta è fatto.

Il suo soprannome è ‘hauki’ che vuol dire luccio. Perché?

"Nella mitologia finnica il luccio è un animale molto considerato e rispettato. Un pesce veloce e opportunista. Mi chiamano così perché trovano delle affinità con le mie caratteristiche: fisicità, potenza fisica, velocità, corsa in profondità, stacco di testa. Sono un attaccante d’area di rigore. Ho scelto il numero 11 perché mi ha portato fortuna nelle giovanili".

Come si è inserito in questo club?

"Mi sto ambientando e sto imparando l’italiano. Qui il clima è più mite. Ascoli è una città carina, si vede che c’è molta storia. Si mangia molto bene e le persone vivono senza stress. Ho cambiato molto le abitudini precedenti, come gli orari di cena, da noi si mangia alle 17.30 e poi spuntino alle 20".

Che sensazioni ha avuto nel suo debutto a Como?

"È stata una partita difficile. Quando sono entrato avevo emozioni di ogni tipo. Si è trattato di un momento importante per la mia famiglia che ha fatto tanti sacrifici per consentirmi di essere qui oggi. Anche i miei genitori erano emozionati per me e contenti per la vittoria".

Come si trova all’interno della filosofia di gioco voluta da Castori?

"Ho capito subito che tipo di calcio vuole il mister. Chiede aggressività, la voglia di vincere i duelli, la determinazione. Diciamo che, vista l’importanza della partita e la spinta della tifoseria, non è stato complicato castorizzarsi. Cerco sempre di dare il massimo, non mi preoccupo mai se partirò dal 1’ o subentro perché la decisione spetta al mister. Mi preoccupo solo di dare il massimo anche fosse per pochi minuti".

Qual è il suo rapporto con l’ex Portin?

"Ci conoscevamo già e quando si è presentata l’opportunità di venire all’Ascoli ci siamo sentiti. Mi ha parlato molto bene della città e della società, mi ha dato consigli su come comportarmi, mi ha detto cose molto positive sulla tifoseria e sul fatto che apprezzi chi dà sempre il massimo in campo. Domenica ho apprezzato di persona il tifo bianconero. C’è una grande differenza rispetto alla Finlandia sia nel numero di persone che nella partecipazione alla partita. Si vede bene cosa significa l’Ascoli Calcio per la gente".

Massimiliano Mariotti