Dalla riviera a Ravenna Il nucleo subacqueo nel fiume di Solarolo per salvare vite

Arrivati nel Ravennate a poche ore dall’inizio della disastrosa alluvione hanno portato in salvo 14 adulti, 8 bambini e 3 cani: l’acqua arrivava al torace e aveva una velocità di due nodi.

Dalla riviera a Ravenna  Il nucleo subacqueo  nel fiume di Solarolo  per salvare vite

Dalla riviera a Ravenna Il nucleo subacqueo nel fiume di Solarolo per salvare vite

Sono partiti subito alla volta del Ravennate gli uomini del Nucleo operatori subacquei della Guardia costiera di San Benedetto. Già il 17 maggio, a poche ore dall’inizio del disastro che ha causato finora diverse vittime e migliaia di sfollati in Emilia Romagna, una squadra di quattro operatori si è messa in viaggio all’alba per raggiungere Solarolo.

Quando sono arrivati sul posto, intorno all’ora di pranzo, la scena che si sono trovati di fronte è stata incredibile: in paese l’acqua era arrivata a due metri di altezza e nelle strade si era generata una corrente di circa 2 nodi. Praticamente un fiume in piena in mezzo a case, auto, detriti di ogni tipo e l’incubo di fare in fretta per salvare quante più persone possibili.

Non c’era ancora in campo nemmeno l’unità di crisi locale né mezzi e personale per attraversare il paese allagato: la spaventosa alluvione che ha colpito la Romagna era ampiamente prevista, ma quello che poi si è rovesciato sul territorio in termini di quantità di acqua, va ben oltre l’immaginabile. La pioggia di metà anno in un paio d’ore.

I quattro operatori subacquei si sono vestiti immediatamente e sono entrati in paese a nuoto con un piccolo canotto, col quale hanno tratto in salvo una famiglia di due genitori e due figli che si erano accampati su un balcone al primo piano.

Non solo: sono stati anche trasportati medicinali salvavita a chi ne aveva bisogno.

A fine giornata, grazie all’impegno e alla dedizione del Nucleo sub di San Benedetto, 14 tra adulti e anziani sono stati gli evacuati; inoltre sono stati strappati alle acque 8 bambini e 3 cani. Il Piceno può andare insomma a testa alta, grazie al grande impegno profuso anche dalla guardia costiera per aiutare la popolazione in grave difficoltà.

Eleonora Grossi