De Vecchis critica l’accordo sulla casa parcheggio: "Non c’è vantaggio"

"480mila euro non bastano per demolire e ricostruire l’immobile di via Mameli".

Perché il comune ha deciso di optare per una transazione sulla questione della casa parcheggio di via Mameli? Perché non portare avanti la causa e provare ad ottenere un risarcimento? È quanto domanda Giorgio De Vecchis, che punta i riflettori su una delibera del 29 dicembre, con cui la giunta ha approvato un atto di transazione che prevede la corresponsione, da parte di una società edile, di 480mila euro al comune, come accordo stragiudiziale per chiudere definitivamente la causa promossa dal privato contro l’ente. La causa riguardava l’appalto per i lavori di realizzazione alla casa parcheggio di via Mameli. Più nello specifico, la sopraelevazione e la manutenzione straordinaria dell’immobile, dal quale ricavare alloggi a canone sostenibile: l’intervento, appunto, veniva affidato nel marzo 2017 per 426.785 euro. La citazione in giudizio promossa dalla ditta era volta ad accertare il presunto inadempimento contrattuale del comune e quindi ad ottenere la condanna dello stesso al pagamento di 328.609,60 euro, perché l’ente, nell’ottobre 2020, aveva stracciato il contratto con la società, a causa di un’estenuante controversia sui lavori e chiedendo 1.839.006 euro a titolo di risarcimento. Il tribunale di Ascoli quindi disponeva un accertamento tecnico preventivo e il Comune nominava un perito di parte che stimava l’ipotesi transattiva in 480mila. Ma per De Vecchis la delibera difetta di motivazioni sufficienti a giustificare la scelta della transazione: "480mila euro non sono sufficienti per la demolizione e ricostruzione".

Giuseppe Di Marco