Dehors in zone storiche, il Comune ci pensa

Viale De Gasperi sta valutando se chiedere ai tecnici il parere sul suolo pubblico per strutture semiaperte anche nelle parti più ’delicate’ come il Paese Alto.

Dehors in zone storiche, il Comune ci pensa

Dehors in zone storiche, il Comune ci pensa

Sarà possibile installare dehors semiaperti anche nelle zone storiche della città? La novità potrebbe essere inserita nel futuro regolamento per l’occupazione di suolo pubblico, dato che l’amministrazione sta valutando l’idea di chiedere alla Soprintendenza la modifica della macroarea ‘storica’, che fa parte integrante della zonizzazione utilizzata. Questo perché, nelle zone storiche, sarebbero ammessi quasi esclusivamente dehors aperti. La questione verrà discussa nell’incontro di maggioranza di venerdì prossimo, in cui verranno messe nero su bianco le istanze da inviare all’ente ministeriale. Il punto è che il piano regolatore individua, a San Benedetto, tre zone storiche: quella del Paese Alto, quella del centro più recente e quella di Porto d’Ascoli. Questi tre perimetri sono stati inseriti anche nell’ultima bozza di regolamento, e al loro interno sono previste misure meno ‘morbide’ per quanto riguarda l’installazione di dehors. Nel canovaccio, ad esempio, sta scritto che per salvaguardare le facciate di alcuni palazzi storici – quelli di piazza Cesare Battisti, via XX Settembre, piazza Bice Piacentini, piazza Sacconi e piazza Dante – nelle suddette aree è possibile mettere solo dehors aperti con ombrelloni, mentre è vietato l’uso di tende a sbraccio ancorate alle facciate. Ma appunto, un’ipotesi al vaglio è di chiedere che per queste zone storiche non entrino in vigore le regole più restrittive, e che le stesse si trovino nelle medesime condizioni di altri luoghi individuati dal regolamento, come viale De Gasperi. Insomma, la maggioranza deve decidere se proporre alla Soprintendenza una revisione delle macroaree da utilizzare ai fini del regolamento. In questo modo, nel vecchio incasato e in diverse zone centrali si potrebbe concedere l’installazione di dehors maggiormente riparati, benché non chiusi – che non sarebbero ammessi in nessun caso – come richiesto dalla categoria. Da tempo, infatti, gli esercenti chiedono di poter attrezzare ambienti più confortevoli, soprattutto nei mesi invernali, quando comunque buona parte dei clienti preferisce consumare alimenti e bevande al di fuori dei locali. In tal senso, peraltro, il comune chiederà alla Soprintendenza di rivedere l’altezza massima prevista per i pannelli dei dehors semiaperti: nella bozza c’è scritto che questa non deve superare i 150 centimetri, ma gli imprenditori vorrebbero innalzarla ad almeno 180 centimetri. Ciò consentirebbe ai proprietari di mantenere, all’interno del dehor, una temperatura più mite.

Giuseppe Di Marco