Diritto di cronaca: assolto Piccarozzi

Il direttore di Momento Sera, Luigi Piccarozzi, è stato assolto dall'accusa di diffamazione nei confronti di un insegnante ascolano. Il giudice ha stabilito che le parole riportate non erano accompagnate da una foto di Hitler, come sostenuto dalla parte civile. La difesa ha sottolineato il diritto di cronaca e l'interesse sociale alla divulgazione della notizia.

Diritto di cronaca: assolto Piccarozzi

Diritto di cronaca: assolto Piccarozzi

Il giudice delle udienze preliminari del tribunale di Ascoli Barbara Caponetti ha assolto perché il fatto non sussiste il direttore di Momento Sera Luigi Piccarozzi, accusato di aver diffamato a mezzo stampa l’insegnante ascolano Felice Spicocchi, parte civile assistito dall’avvocato Giulio Natali. La vicenda coinvolgeva altri direttori, il cui processo è stato però spostato in altre sedi per competenza territoriale: a Lecce, Roma e Bergamo. Era rimasto ad Ascoli il processo con rito abbreviato per il direttore della testata giornalistica on line Momento Sera assistito dall’avvocatessa Silvia Morganti. La vicenda ruota un post che l’ascolano pubblicò il 20 aprile del 2018 sulla sua pagina Facebook. Il contenuto fu interpretato dall’opinione pubblica come un modo di fare gli auguri in tedesco per "129 compleanni" nel giorno dell’anniversario della nascita di Hitler, nato il 20 aprile 1889. L’ascolano spiegò subito che non voleva fare gli auguri a Hitler ma ad un fotografo tedesco nato 129 anni prima, così come Hitler, tanto che fu scagionato. Quello che si rimprovera ai quattro direttori è che, nel riportare la notizia del post sulla pagina Facebook di Spicocchi, sui loro siti è stato scritto che le parole augurali erano accompagnate da una fotografia di Hitler, circostanza che per la magistratura ascolana non è risultata vera. Il direttore si è difeso durante il processo sottolineando come erano state compiutamente riportate le spiegazioni e le repliche rese dallo Spicocchi, oltre al fatto che, come ha sottolineato l’avvocato difensore Silvia Morganti, "sussiste, nel caso di specie, la scriminante del diritto di cronaca, attesa la sussistenza di interesse sociale alla divulgazione, della continenza delle espressioni utilizzate".

p. erc.