Disoccupazione tra i 25 e i 34 anni: nelle Marche siamo oltre il 20%

L'analisi dell'Osservatorio regionale del mercato del lavoro evidenzia alti tassi di disoccupazione giovanile nelle province marchigiane, con particolare criticità per i giovani tra i 25 e i 34 anni ad Ascoli e Ancona. La disoccupazione femminile risulta essere più elevata rispetto a quella maschile, con un aumento significativo nel 2022. Le start-up marchigiane emergono come alternativa, ma si registra un calo nella componente giovanile d'impresa. La percentuale di diplomati che si iscrive all'università è superiore alla media nazionale, ma non tutti completano gli studi.

Avere tra i 25 e i 34 anni ad Ascoli o ad Ancona vuol dire avere maggiori difficoltà nel trovare un’occupazione, visto che le due province presentano i tassi di disoccupazione più alti nelle Marche. Questo è quanto emerge dall’analisi ‘giovani, istruzione, occupazione e lavoro autonomo nelle Marche’ a cura dell’Osservatorio regionale del mercato del lavoro. Dai dati, la situazione sembra poco rosea: nel periodo 2018-2022, la disoccupazione giovanile nelle Marche rappresenta un fenomeno preoccupante nella fascia d’età fino ai 24 anni, dove le percentuali superano ampiamente il 20% in tutte le province. E il Piceno non è da meno: 1 ascolano su 4, di età tra i 15 e i 24 anni, è disoccupato. Infatti, il Piceno ha il secondo tasso di disoccupazione più alto, 25,1%, seconda solo ad Ancona, dove la percentuale tocca il 29,1%. Pesaro e Urbino invece registrano una marcata riduzione del tasso di disoccupazione, che passa dal 22,5% al 16,9% per i giovani tra i 15-24 anni e dal 10.8% al 7,4% per i giovani tra i 25 e 34 anni. Nota di demerito: si registra un gender gap in termini di disoccupazione, con un tasso di disoccupazione femminile sempre più alto rispetto a quello maschile. E infatti, nel 2022 il tasso di disoccupati maschi nella fascia 15-24 anni è del 25,3%, diminuito rispetto al 2021 (26,6%), la parte femminile sembra soffrire in modo considerevole la mancanza di lavoro. Si evidenza in questo caso un aumento del 10,1% del tasso di disoccupazione femminile, che passa dal 14,4% del 2021 al 24,5% 2022. L’approccio al mondo del lavoro non passa però necessariamente da aziende già esistenti: ad Ascoli, Ancona, Pesaro e Jesi si fanno strada le start-up marchigiane, concentrate per lo più vicino ai centri urbani ed ai poli universitari. Però, nel 2022 si è registrato uno dei maggiori cali della componente giovanile d’impresa, pari al 7,4%, 2 punti percentuale sotto la media nazionale. Degna di attenzione anche la situazione universitaria: più della metà dei diplomati marchigiani si iscrive all’università. Infatti, nel 2021 il 57,8% dei diplomati si iscrive all’università, un dato superiore alla media in Italia (51,9%) e lievemente migliore rispetto al Centro Italia (56,2%). Il passaggio all’università è omogeneo per le province, leggermente più basso Ascoli (56,2%) e alto a Macerata (58,9%). In questo caso, il tasso femminile è superiore a quella maschile. Tuttavia non tutti conquistano la laurea: Fermo, Macerata ed Ascoli (28,4%) hanno una quota di laureati nella fascia 25-39 anni inferiore alla media regionale che è ampiamente sopra il 30%.

Ott. firm.