Due case di comunità: cosa spetta alla riviera

Lunedì 4 settembre in programma la commissione: ecco tutti i nodi da sciogliere.

Due case di comunità:  cosa spetta alla riviera

Due case di comunità: cosa spetta alla riviera

Che fine ha fatto la seconda casa di comunità che spetterebbe a San Benedetto? All’avvicinarsi dell’incontro fra i sindaci dell’Ambito 21 sulla sanità la domanda torna a farsi strada in Viale De Gasperi: il comune rivierasco, stando ai dettami del decreto Balduzzi, dovrebbe porre la questione alla regione Marche assieme alle amministrazioni del comprensorio rivierasco. Prima dell’incontro, comunque, il vertice sambenedettese ha deciso di rendere noto quanto si sta decidendo in un’apposita commissione, fortemente richiesta dalla minoranza, che avrà luogo nel pomeriggio di lunedì 4 settembre: in questo contesto verrà discusso il documento prodotto dal gruppo ristretto riguardo al futuro ospedale di Ragnola, le iniziative di riqualificazione del ‘Madonna del Soccorso’, lo stato dell’arte relativo a reparti e servizi del nosocomio e sulla casa di comunità. A tenere banco è soprattutto quest’ultimo argomento, per due motivi: in primis, perché nei prossimi giorni si dovrebbe definire la concessione del diritto di superficie all’Ast 5 del terreno di via Sgattoni; in secondo luogo perché, come da norma nazionale, al distretto di San Benedetto spetterebbero due case di comunità, e non una soltanto: questa struttura sanitaria, infatti, riguarda tutto il territorio dell’Ambito 21, e quindi ne dovrebbe essere realizzata una ogni 50mila abitanti. Il distretto in questione, per l’appunto, include un bacino di oltre 100mila utenti. Ragion per cui l’ente rivierasco dovrebbe chiederne l’integrazione nel piano sociosanitario regionale. Un’istanza, quest’ultima, che per tanto tempo è stata portata avanti dalla consigliera Aurora Bottiglieri: l’ex candidata ha infatti rimarcato l’importanza di costruire un’adeguata rete di medicina territoriale, auspicando che il dibattito sulla sanità non venisse fagocitato dal futuro ospedale di primo livello.

La data della riunione dei sindaci, voluta per definire quest’ultimo punto, è ancora da decidersi: in tal senso, i comuni hanno ricevuto un generico invito a discutere la questione, ma la proposta vera e propria di San Benedetto non è ancora stata inviata. Viene da chiedersi, quindi, su quale base si potrà portare avanti un colloquio fra sindaci, senza che le amministrazioni ne abbiano valutato ancora l’eventuale soluzione. E resta ancora da capire che ruolo dovrebbe avere la provincia di Ascoli, visto che Palazzo San Filippo non ha firmato l’accordo di collaborazione per la realizzazione del nuovo ospedale, siglato invece da San Benedetto, regione Marche e Ast.