È morto il farmacista Tomassini a San Benedetto: storia di un grande cuore

Ermanno Tomassini, storico farmacista e fondatore della farmacia di via Pizzi, si è spento silenziosamente. Era un punto di riferimento per la città, impegnato nel suo settore lavorativo e promotore di iniziative. Una perdita per la sua famiglia, i collaboratori e la città.

Nel suo stile: silenzioso, riservato e laborioso, si è spento lo storico farmacista Ermanno Tomassini. Senza ombra di dubbio il decano dei farmacisti locali e fondatore della omonima farmacia di via Pizzi, al centro di San Benedetto, nelle vicinanze della stazione ferroviaria. Per decenni Ermanno è stato un punto di riferimento dell’intera città, impegnato in prima linea nel mondo della farmacia, sempre pronto a dare un consiglio su come impiegare nel migliore dei modi un prodotto e sempre all’avanguardia con i servizi da offrire alla clientela. Ermanno Tomassini aveva anche un grande cuore e per decenni si è reso disponibile ad offrire un accurato servizio alla comunità come membro del Rotary Club di San Benedetto del Tronto di cui era stato anche presidente nell’anno 1994-1995. Era uno degli storici soci del club, del quale faceva parte già nel lontano 1986. In questi 37 anni è stato promotore di numerose iniziative come socio e come presidente di commissione, oltre che, naturalmente, nel suo anno di presidenza. Essendo uno dei più apprezzati professionisti e decano dei farmacisti sambenedettesi, nel tempo gli sono stati affidati ruoli di primo piano, anche nell’ambito del proprio settore lavorativo tanto che, alcuni anni fa, Federfarma organizzò una bella serata per ringraziarlo del lavoro svolto a favore della categoria. E’ stato anche presidente di una commissione di vigilanza sulle ricette mediche istituita dall’Azienda sanitaria provinciale. Il commiato si svolgerà in forma strettamente privata. Un addio che la città gli tributerà in silenzio, nel ricordo di ciò che ha fatto e che ha saputo donare, così come ha deciso che fosse. Una perdita per la sua famiglia, per i suoi collaboratori e per la città.

Marcello Iezzi