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Ercolini di Zero Waste:: "Lo stile di vita sostenibile non deve spaventarci"

Il presidente dell’associazione, che ha ricevuto riconoscimenti internazionali, alla Rinascita per il via al master in Eco design: "Oltre il 70% di raccolta differenziata. Chi ci avrebbe creduto?". A seguire una mostra fatta con gli scarti aziendali. .

I ragazzi della scuola di architettura e design

I ragazzi della scuola di architettura e design

Un’offerta formativa unica in Italia, quella del master in Eco design dell’Unicam, e un’inaugurazione degna delle aspettative, con un nome che ai più attenti alle tematiche ambientali non può sfuggire, quello di Rossano Ercolini. Mercoledì alle 16 e 30 il presidente di Zero Waste Italy e vincitore del Goldman Environmental Prize - Nobel alternativo per l’ambiente, terrà la conferenza ’Manifesto per un’ecologia del cambiamento: riparazione, riuso e responsabilità del produttore’, alla libreria Rinascita; a seguire, l’inaugurazione della mostra ’Design for Reuse’,che si terrà alle ore 18.30 in Sala Cola dell’Amatrice al chiostro di San Francesco.

"Se vogliamo davvero parlare di sostenibilità – spiega la direttrice del master Lucia Petroni – non possiamo che partire dalla progettazione, ovvero dai materiali. Il ciclo virtuoso dei rifiuti va pensato a monte, in modo da avere chiaro il percorso che i materiali faranno prima che siano realizzati. È questo che facciamo col nostro master dal lontano 2007, quando parlare di ambiente non era così scontato. Oggi siamo una realtà consolidata con tanti ragazzi che si formano in modo ’smart’: basti pensare che l’80% dell’impatto ambientale delle cose che usiamo, si sviluppa in fase di progettazione".

Insomma, un master prezioso che porta a conseguenze stupefacenti, come la mostra che verrà inaugurata subito dopo la conferenza di Ercolini: ’Design for Reuse’ è una collezione di prodotti realizzati dal riutilizzo di scarti e sfridi industriali e componenti di oggetti e materiali giunti alla fine della loro vita utile. Gli studenti del laboratorio di disegno industriale 3 della Scuola di architettura e design di Unicam hanno ideato e realizzato prodotti utili e innovativi, dando nuova vita a materiali e oggetti che altrimenti sarebbero diventati rifiuti, "ad esempio creando splendidi gioielli dagli scarti di alluminio di un’azienda di finestre della Vallata" spiega ancora Petroni. Tornando a Ercolini, lo abbiamo raggiunto per farci raccontare qualche anticipazione sulla sua conferenzache riprende in parte il titolo dal suo ultimo libro, ’Noi siamo oceano’.

Ercolini, lei è l’esempio classico della capacità che hanno i singoli di cambiare le cose: da maestro elementare è arrivato fino a Barack Obama.

"Devo dire che quando abbiamo iniziato con Zero Waste non ci davano tanta retta, poi sono arrivati i riconoscimenti internazionali e adesso chiedono il mio parere su tante tematiche".

Cosa risponde a chi è spaventato dalla crisi climatica?

"Che bisogna fermarci a guardare quanto di positivo è stato fatto, e in fondo in poco tempo. Si ricorda il divieto di fumo? O le cinture di sicurezza? O la stessa raccolta differenziata. Tanto scetticismo, ma poi le cose sono iniziate a cambiare. Racconto spesso la favoletta delle gocce, che siamo noi umani: da soli evaporiamo, ma insieme diventiamo un oceano. Non bisogna farsi spaventare dal cambiamento".

E come si fa a far capire che gli incendi di Los Angeles e il mare Adriatico che raggiunge temperature tropicali sono strettamente collegati? E che dobbiamo cambiare il nostro stile di vita se vogliamo salvarci?

"Secondo me si tratta solo di pigrizia mentale. Il cambiamento non deve essere percepito come un sacrificio. Se mangio meglio, uso meno l’auto, acquisto meno prodotti inutili, miglioreranno la mia salute, il mio portafogli e anche il mio umore. Questo è il messaggio che deve passare e che finora, le assicuro, è passato. Era immaginabile superare il 70% della differenziata nel Piceno? No, eppure è quello che accade. L’obiettivo arrivare al 90%, perché in una percentuale minima di scarti, la natura avrà modo di smaltire i nostri rifiuti".

Eleonora Grossi