Ferito dalla moglie. La pistola nel cassetto e i dubbi da sciogliere. Sopralluogo in casa

Per il procuratore Monti e il sostituto Cuccodrillo si tratta di un tentativo di omicidio. E’ un incidente secondo il vicesindaco di Acquasanta Capriotti.

Ferito dalla moglie. La pistola nel cassetto e i dubbi da sciogliere. Sopralluogo in casa

Ferito dalla moglie. La pistola nel cassetto e i dubbi da sciogliere. Sopralluogo in casa

E’ stato davvero un tentativo di uccidere, al culmine di un momento di rabbia o un mero, benché deprecabile, incidente? Non si è fermata all’arresto di Giovanna Pompei l’inchiesta della Procura di Ascoli sul tentativo di omicidio che la donna avrebbe commesso nei confronti del marito, il vice sindaco di Acqusanta Luigi Capriotti. Un fatto avvenuto nella notte fra il 18 e il 19 febbraio scorsi e che ha portato all’arresto della donna, posta ai domiciliari, confermati dal giudice delle indagini preliminari Annalisa Giusti. Per il procuratore Umberto Monti e il sostituto Saramaria Cuccodrillo si tratta chiaramente di un tentativo di omicidio; in occasione della convalida dell’arresto operato dai carabinieri, la signora Pompei si è invece difesa asserendo che il colpo sparato con la 357 Magnum del marito era partito per sbaglio; una versione confermata anche dallo stesso Capriotti.

Per questo la magistratura ha disposto un sopralluogo tecnico nell’abitazione ad Acquasanta per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto quella notte. In particolare per stabilire con precisione quale è stata la traiettoria del proiettile che ha raggiunto Capriotti ad un braccio, provocandogli una ferita che ha richiesto cure ospedaliere. Per la Procura lo sparo sarebbe stato l’apice di una discussione per problemi interni alla coppia ed il fatto che la donna avrebbe sparato in direzione della figura del marito, correndo dunque il rischio di colpire organi vitali, ha determinato l’accusa di tentato omicidio, oltre quella di lesioni pluriaggravate: una doppia contestazione, motivata dal fatto che i due reati sarebbero stati commessi con la stessa azione, lo sparo.

Secondo quanto trapelato, la pistola 357 Magnum era in un cassetto. Era regolarmente detenuta da Capriotti, in possesso che ha il porto d’armi utile per andare a caccia. Ma la Procura vuole capire se le norme che ne regolano la custodia siano state tutte rispettate, stante il fatto che una persona diversa dal vice sindaco, in questo caso la moglie, ha avuto modo di trovarla facilmente in casa e di usarla, sparando volontariamente o per sbaglio lo stabilirà il proseguo delle indagini tecniche. La legge, infatti, sanziona chi, pur detenendo legalmente un’arma, omette di custodirla "diligentemente". La norma non prescrive alcun accorgimento particolare al comune cittadino, purché vengano poste le giuste cautele affinché non sia agevole a terzi impossessarsi dell’arma.

Peppe Ercoli