Grassi: "Pronti allo sciopero, siamo al limite"

Vertici Ast Ascoli e sindacati in stallo su problemi economici e organizzativi. Rsu annuncia stato di agitazione e possibili scioperi per mancate erogazioni di 20 milioni.

Grassi: "Pronti allo sciopero, siamo al limite"

Grassi: "Pronti allo sciopero, siamo al limite"

Si è tenuto ieri un incontro tra i vertici dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli e le organizzazioni sindacali facenti parte della Rsu. Incontro che il coordinatore della Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ast di Ascoli, Paolo Grassi, riassume con queste parole. "A distanza di anni – dice –, restano irrisolti i già noti gravissimi problemi che affliggono il personale dipendente. Allo stato attuale nonostante tutte le iniziative, anche propositive, di parte sindacale, registriamo lo stallo totale sulla soluzione delle problematiche, sia di carattere economico, che di carattere organizzativo. L’emarginazione di questo territorio da parte della Regione Marche con il conseguente inadeguato stanziamento delle risorse finanziarie che impedisce, addirittura, il mantenimento dell’attuale già precaria dotazione organica, nonché il pagamento di tutti gli emolumenti contemplati dalla vigente normativa, aggrava di giorno in giorno la bontà degli assetti organizzativi e, di conseguenza, dei servizi sanitari erogati alla cittadinanza, con gravi ripercussioni sul personale dipendente, privato dei fondamentali diritti sanciti dallo stesso Contratto collettivo nazionale del lavoro". Quindi Grassi continua dicendo: "Per quanto sopra riportato, non essendo più disponibili a tollerare oltre l’attuale situazione, viene riattivato con immediatezza lo stato di agitazione di tutto il personale dipendente programmando le conseguenti iniziative sindacali fino alla proclamazione di iniziative di sciopero". Nei giorni scorsi la Rsu si era riunita. Nel corso dell’incontro, molto partecipato in quanto era presente la maggioranza delle sigle sindacali, i rappresentanti dei lavoratori avevano evidenziano, con la firma di un documento unitario, le mancate erogazioni – secondo loro equivalenti a un debito pari a 20 milioni – nei confronti degli operatori del comparto.