I longobardi a guardia del territorio ascolano. Lo studio in un libro

Con la presentazione degli atti del convegno su Longobardi in Marche e Umbria si conclude lo studio in memoria di Lidia Paroli, offrendo un nuovo sguardo sul loro ruolo in Italia centrale.

I longobardi a guardia del territorio ascolano. Lo studio in un libro

I longobardi a guardia del territorio ascolano. Lo studio in un libro

Con la presentazione degli atti del convegno ‘Sulle orme dei Longobardi fra Marche e Umbria. Ascoli, Castel Trosino, Spoleto’ tenutosi ad Ascoli nel maggio dello scorso anno, si è conclusa una lunga fase di studio in memoria di Lidia Paroli. Un volume dal titolo ‘I Longobardi fra Marche ed Umbria’ particolarmente atteso e che raccoglie gli studi della grande necropoli di Castel Trosino e delle testimonianze relative alla presenza di Bizantini e Longobardi nell’area raccolte proprio dalla Paroli. Un racconto che offre un innovativo riesame del ruolo dei Longobardi nell’Italia centrale, non solo ad Ascoli e nel Piceno, ma nell’intera Italia adriatica. Contrariamente alla comune opinione che li aveva sinora visti come eversori dell’ordine romano, gli studi più recenti dimostrano infatti che essi si insediarono nel territorio poi ricompreso nello storico ducato altomedievale di Spoleto come mercenari e in stretto rapporto con le autorità dell’Impero romano-bizantino, come nel caso esemplare di Castel Trosino, presidio longobardo posto dall’Impero proprio a difesa della città di Ascoli. A curare questo volume lo storico Paolo Delogu, emerito de La Sapienza, e l’archeologo Andrea R. Staffa co-direttore scientifico ddel Parco Archeologico di Castel Trosino e del Museo dell’Alto Medioevo di Ascoli al Forte Malatesta.

v. r.