I nuovi amanuense, andate in biblioteca Romolo Spezioli

Dici: Sriptorium, e ti sembra di concepire un angolo di monastero dove gente in saio nero è china su poderose pergamene da riempire, trasferendo parole da altrettante pergamene. Hanno il cappuccio in testa, ma non troppo calzato: debbono copiare non dormicchiare. Sono scene di poco prima e di poco dopo l’anno Mille, l’anno fatidico. Lo Scriptorium è una specie di leggio, mentre la stanza dove operano gli amanuensi è vicina alle cucine. L’inchiostro di succo di cavolo e solfato di rame non può ghiacciare: ha bisogno di un certo tepore. Nel locale il silenzio è quasi perfetto, solo il fruscio delle pagine voltate. L’essere in silenzio è diverso dallo stare zitti. Il primo è libera attesa di altra voce che parli, il secondo è compressione dell’essere. Mille anni dopo è possibile incontrare ancora lo Scriptorium. E non solo nei superstiti monasteri, anche negli edifici "laici"; non solo tra monaci poco incappucciati per non dormire, anche tra gente comune che riscopre la scrittura a mano, quella bella, la calligrafia minuta, corsiva, che attiva il cervello, porta meglio a pensare, a riflettere, a capire. Il lento scrivere contro il pollice compulsivo da smartphone! Andate in biblioteca, alla Romolo Spezioli di Fermo. Attraversate con passo felpato la grande, antica e quasi sacrale sala studio, salite i tre gradini: lo Scriptorium è lì, tra volumi di pregio. E proprio lì, ogni lunedì dalle 16 alle 18, i nuovi amanuensi operano ora come allora: attenti, scrupolosi, silenziosi. È il Gabinetto delle stampe e dei disegni. Tornano al corsivo, alla scrittura carolingia, a quella gotica, all’umanista. Affilano il pennino, intingono nel rosso e nero degli inchiostri. Scrivono, guardano, copiano. Il loro maestro è Andrea Gentili: un artista. Arriveranno anche alla miniatura colorata. Lo faranno in un angolo della Contrada Fiorenza. Il maestro stavolta sarà Massimiliano Berdini. E poi, e poi... tante altre idee, anche il latino da ristudiare. Fuori dallo Scriptorium, circa 200 insegnanti delle scuole primarie del Provincia di Fermo hanno frequentato seminari di formazione sulle tecniche calligrafiche, coinvolgendo oltre 2.600 alunni. Inoltre, dieci classi della scuola secondaria di primo grado hanno frequentato laboratori sulla storia del libro e della scrittura presso la sezione ragazzi della Biblioteca Civica Romolo Spezioli. Il progetto vede in prima linea l’Università Popolare e il suo presidente Ettore Fedeli. Il futuro ha un cuore antico.

Adolfo Leoni