I ristoratori che si sono rialzati:: "Turismo, oltre alla cucina. Ora vediamo un po’ di luce"

Post sisma: Antognozzi della Cittadella dei Sibillini e Amici di Castel di Luco

I ristoratori che si sono rialzati:: "Turismo, oltre alla cucina. Ora vediamo un po’ di luce"

I ristoratori che si sono rialzati:: "Turismo, oltre alla cucina. Ora vediamo un po’ di luce"

"A chi viene a mangiare nel mio ristorante dico sempre che noi facciamo turismo e non semplice cucina". Silvio Antognozzi è il titolare della Cittadella dei Sibillini a di Montemonaco. La sua struttura ricettiva ha subìto fortemente i danni del terremoto, così come la dimora storica Castel di Luco di Acquasanta gestita da Francesco Amici. Entrambi partecipano all’edizione 2024 di ’Pesci, carni, orti e vigne dalla costa ai borghi delle Marche’ organizzata da Tuber Communications coinvolgendo ristoranti, luoghi storici, cantine, chef. Stanno ripartendo dopo che il sisma li ha buttati a terra. "Castel di Luco è un diamante del Piceno che va valorizzato. Il terremoto – spiega Francesco Amici – è stata una tragedia, ma abbiamo riflettuto in questi anni perché da una tragedia si può costruire una melodia che potrà prendere corpo, però, solo se cambiamo il modo di vivere, mettendo in risalto l’aspetto umano più che quello economico". Castel di Luco, contenitore straordinario, ha resistito alla tentazione di delocalizzare dopo il sisma del 2016. "Non siamo sacchi di patate che si possono spostare, ma uomini con sentimenti che mettiamo nella cucina e nell’accoglienza e questo possiamo farlo solo dove siamo nati" aggiunge Amici. Le cose sono state difficili anche a Montemonaco, dove le conseguenze del terremoto sono state gravissime per le strutture, comprese quelle ricettive.

"Dopo il terremoto eravamo sbandati, non sapevamo nulla di quanto ci attendeva, ma adesso vediamo un po’ di luce" racconta Silvio Antognozzi, titolare della Cittadella dei Sibillini. "I problemi sono ancora tanti, intendiamoci, e riguardano la ricostruzione. Ma il terremoto ci ha portati anche a riflettere per migliorare la capacità di proporci. All’inizio c’è stata la macchina della solidarietà che ci ha sostenuti. Tanti turisti sono venuti proprio con l’obiettivo di dare una mano alle attività delle zone terremotate. Questo – aggiunge Antognozzi – ha dato anche molta visibilità ai territori dell’entroterra. L’enogastronomia è uno dei punti di forza del turismo, specie nei nostri territori montani, non ancora contaminati dal turismo di massa. Partecipare all’iniziativa organizzata da Tuber Communications per promuovere piatti della tradizione, vini, birre con un occhio all’arte e alla storia, per noi è un ulteriore opportunità di essere protagonisti e fare quello che sappiamo fare, accogliere". La Cittadella dei Sibillini ospiterà il 28 gennaio il primo appuntamento del progetto enoturistico con una giornata dedicata alle ’mmasciate’ con un pranzo a base di ricette della tradizione.

Peppe Ercoli