IC LEOPARDI DI GROTTAMMARE

E’ immaginata come una fase impegnativa nella vita di ciascuno. Ci si sente un po’ come nell’Inferno dantesco

IC LEOPARDI DI GROTTAMMARE

IC LEOPARDI DI GROTTAMMARE

L’adolescenza è immaginata come una fase impegnativa nella vita di ciascuno… ed in effetti lo è! Ci si sente un po’ come nell’Inferno dantesco, percossi dal mostruoso Caronte. La crescita accelera, si iniziano ad assumere responsabilità e si vuole più autonomia; ci si prepara ad essere adulti. Cominciano a crescere baffi e peli, spuntano brufoli e nuove forme, si modificano odori, voce, gusti, interessi e abitudini. I cambiamenti incidono anche dal punto di vista relazionale e affettivo: ci si allontana dalla famiglia per approdare su terre più o meno sconosciute. Con i genitori sembra si parlino addirittura lingue diverse: da un lato, nabbo, cringe, bro’, fra’; dall’altro, espressioni quali stai in campana, chi ha tempo non aspetti tempo, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco ecc. Si fa forte poi il bisogno di spiccare il volo e di conquistare libertà, molte volte anche sfidando l’autorità e infrangendo le regole, fino a meritare pene degne del contrappasso. Gli stravolgimenti causano però anche tanta confusione e svariate paure come l’incubo di non essere apprezzati; ed ecco che di frequente ci si attacca alle apparenze, sperando che queste ci facciano brillare. E allora, possedere oggetti di valore e vestire capi costosi ci convince di avere un’identità, di essere inclusi e non degli "scarti". È così forte il potere dei "giudici della strada e del web" che si è disposti anche a cambiare, con il rischio di non riconoscerci più, sentendoci smarriti e senza segnali ad indicarci la diritta via. Oggi più che mai poi non è facile vivere il rapporto con la propria immagine. Nella nostra classe la maggior parte di noi non è contenta della propria fisicità, una buona parte la vive con imbarazzo e solo un piccolo gruppo accetta il proprio corpo.

Nella nostra società molti subiscono body shaming, da cui non si esce indenni, anzi nasce la paura di guardarsi e di essere giudicati. Affilati sono infatti i termini dell’hate speech che rumoreggiano soprattutto sui social, portando i ragazzi più fragili a frantumarsi in mille pezzi difficili da ricomporre. Proprio sui social, inoltre, siamo raggiunti dai canoni di bellezza mostrati da influencer pieni di followers. "Scrollando", può capitare di percepirsi inadeguati e di non vedersi belli. E come ci si comporta se alla nostra età ci si accorge di non corrispondere a modelli così desiderati? In questo è necessario il ruolo degli adulti che ci guidano nel viaggio della vita e ci aiutano ad affrontare le "tre fiere" che tanto ci spaventano: l’ansia di "non essere in grado", di essere esclusi e la paura della perdita.

Classe 2A - Plesso Toscanini