Il fronte di medicina trasfusionale "A rischio la produzione di sangue"

La Cisl: "Il personale si sente preso in giro e si sentirà legittimato allo stop"

"Il personale del Dipartimento di Medicina Trasfusionale è sul piede di guerra perché si sente preso in giro e si sentirà legittimamente autorizzato a bloccare ogni attività aggiuntiva con il risultato di drastiche diminuzioni di produzione di sangue per le Aziende del Sistema Sanitario Regionale ed una gravissima ricaduta su tutto il sistema dell’emergenza e dell’attività chirurgica". A dare notizia del disagio degli operatori sanitari in questione è una nota della Cisl Funzione pubblica dele Marche che torna ad occuparsi di sanità. In particolare – fa sapere l’organizzazione sindacale - il Servizio Salute ancora una volta si trova in un dilemma di tipo burocratico-amministrativo causato dalla nuova riforma sanitaria che ha abolito Asur per creare 7 nuove Aziende autonome. Delle situazioni pendenti al 31 dicembre 2022 riguardanti ASUR, doveva occuparsene la gestione liquidatoria attribuita alla Ast Ancona ma evidentemente sono molti i passaggi non chiariti o previsti dal legislatore, di cui stanno facendo le spese i dipendenti del Ssr. Nelle settimane scorse solo grazie ad un fortissimo pressing sindacale in primis della Cisl Fp e dell’impegno personale messo in campo dal direttore del servizio salute, si era riusciti a far corrispondere al personale dipendente la remunerazione spettante per il raggiungimento degli obiettivi di performance 2022. "Adesso il medesimo problema per quanto riguarda il personale del Dipartimento Regionale di Medicina Trasfusionale. "Questi professionisti sia della dirigenza che del comparto, devono percepire circa 350mila ma la strada per autorizzare il pagamento non si trova, a quanto pare, sempre per i medesimi problemi di competenze tra il prima ed il dopo". Per la Cisl "chi ha voluto la riforma del Sistema Sanitario Regionale dovrebbe avere la compiacenza di trovare le soluzioni ai tanti inciampi burocratici".