
La possibile intitolazione dello stadio di Ascoli a Costantino Rozzi, e non più a Cino e Lillo Del Duca, ha mandato letteralmente su tutte le furie il sindaco di Montedinove, Antonio Del Duca, che attraverso una lettera aperta si oppone a tale ipotesi. "Non è possibile dimenticare una figura conosciuta a livello nazionale e internazionale come quella di Cino Del Duca – spiega il primo cittadino del borgo piceno –. A Rozzi va senz’altro il merito di aver fatto salire l’Ascoli in serie A e di aver contribuito alla storia sportiva cittadina, ma stravolgere e rinnegare l’essenza storica di una realtà sportiva che rappresenta il territorio piceno sa di immorale e di irriverente". Cino Del Duca nacque proprio a Montedinove, nel 1899. Visse a Milano e in Francia, dove è noto per aver fondato diversi case editrici e pubblicato numerose riviste. Morì a Milano nel 1967 ma venne sepolto a Parigi, nel cimitero monumentale di Père Lachaise dove riposano i più grandi personaggi del mondo della cultura, del cinema, dello spettacolo e della politica. A Montedinove portano il suo nome il campo sportivo, la piazza principale ed alcune vie.
"La storia sportiva di Montedinove è strettamente connessa a quella dell’Ascoli – racconta il sindaco –. Non a caso, entrambi i comuni hanno uno stadio intitolato a Cino e Lillo Del Duca e gli stessi colori bianconeri. Inoltre, il settore giovanile della squadra del Montedinove annoverava parecchi giocatori ascolani compresi quelli della prima squadra allenati dal professore Giuseppe Ciufo. L’operazione che portò al salvataggio, e quindi al rilancio, dell’Ascoli Calcio, è ancora oggi ricordata come una favola che cambiò la storia della società sportiva picena. Società che nei primi anni Cinquanta viaggiava con un passivo di circa dodici milioni di lire e pochi avevano le possibilità di intervenire per accollarsi i debiti e ripartire con un nuovo progetto sportivo e di impresa. L’intraprendenza di alcuni ascolani tra cui il sindaco Orlini, del suo vice Saldari e del giornalista Squarcia, fecero un miracolo. Fu il giornalista Squarcia, che insieme allora presidente dell’Ascoli Augusto Giammiro, fece contattare Mario Benvenga nipote dell’editore Cino Del Duca, per lanciare un sos ad un uomo che era divenuto uno degli editori più importanti in Francia. La richiesta di aiuto andò a buon fine – conclude il sindaco di Montedinove – ed ebbe successo tanto che Cino Del Duca firmò subito un primo assegno di un milione di lire ed evitò il fallimento. Poi si costituì la nuova società ‘Del Duca Ascoli’, arrivando al 1962, quando fu inaugurato il nuovo stadio, che l’amministrazione comunale avrebbe in seguito intitolato ai fratelli Cino e Lillo Del Duca. Ognuno di noi ha un percorso di vita, questo è quello della società Ascoli Calcio. E rinnegarlo vuol dire voltare le spalle alla propria storia".
Matteo Porfiri