Impianto di stoccaggio alimentare: "Proposta troppo impattante"

Annalisa Marchegiani va all’attacco: "Chiederò che la conferenza dei servizi venga annullata".

Impianto di stoccaggio alimentare: "Proposta troppo impattante"

Impianto di stoccaggio alimentare: "Proposta troppo impattante"

È in via Pomezia, a pochi metri dal sottopasso ferroviario, che una società vorrebbe realizzare un impianto di stoccaggio di prodotti alimentari. Nello specifico, ortaggi surgelati. La richiesta è stata trasmessa al comune, che ha indetto, per il 28 febbraio, una prima conferenza dei servizi atta a valutare la proposta, "in variante – recita la convocazione – allo strumento urbanistico". Ma il comune non aveva detto che non avrebbe dato seguito a varianti prima di avere in mano un nuovo dispositivo di pianificazione urbana? Domanda, questa, che ha posto la consigliera Annalisa Marchegiani, secondo cui il procedimento dovrebbe essere subito bloccato. "In sostanza – spiega la Marchegiani - si vuole demolire il vecchio edificio e realizzare un impianto, con una ‘torretta’ di 28 metri, che si chiede di costruire in deroga all’altezza massima. Chiederò che la conferenza dei servizi venga annullata, in primis perché ritengo che tale proposta risulti troppo impattante, visto che a pochi metri dall’area si trova la riserva Sentina. Ma ci sono altri tre motivi. Questa conferenza non è conforme all’articolo 18 del regolamento Suap (lo Sportello unico per le attività produttive, nda) che prevede il raccordo procedimentale con gli strumenti urbanistici. Per fare una variante Suap ci deve essere un regolamento apposito approvato dal consiglio comunale che definisca i criteri, gli indirizzi e le modalità a cui il responsabile Suap dovrà attenersi per poter valutare le istanze". Ma non solo: "In secondo luogo, una conferenza dei servizi può essere convocata se è stato certificato che non ci sono altre aree disponibili per realizzare quanto proposto. Infine, nessuno si è posto il problema di attivare la procedura per il contributo straordinario cui soggiacciono anche le varianti Suap. Dov’è il presidente del consiglio comunale? È lui che deve garantire le prerogative del consiglio, organo rappresentativo della città. E il segretario generale? E il dirigente del Suap, perché non ha fermato questa procedura?".

Il tutto, nota la consigliera di minoranza, potrebbe avere conseguenze indesiderate in altre vicende amministrative. "Questa amministrazione non aveva detto che non avrebbe dato seguito a varianti? – conclude la Marchegiani - mi sembra strano che per alcuni casi si dica ‘no’ alle varianti e poi, per altri, vengano convocate conferenze dei servizi. In questo modo il comune si espone a ricorsi e contenziosi con altri privati". Il diniego alla variante Areamare, va ricordato, è tuttora sub iudice.

Giuseppe Di Marco