MICHAEL CUOMO
Cronaca

La delusione di Pessina: "Nazionale? Sono triste"

Nonostante una grande stagione il capitano del Monza non è stato convocato: "Il ct ha sicuramente fatto le scelte giuste. Da casa farò il tifo per gli azzurri" .

La delusione di Pessina: "Nazionale? Sono triste"

La delusione di Pessina: "Nazionale? Sono triste"

Matteo Pessina fa parte di quella categoria di calciatori capaci di abbinare libri e palloni. Te ne accorgi subito quando dallo spogliatoio arriva ai microfoni per fare da portavoce e trasferire le emozioni che si vivono all’interno. Per esempio, sabato sera la sua analisi lucida faceva così: "Abbiamo centrato la salvezza storica due volte, quest’anno con tante giornate di anticipo: era il nostro obiettivo. Nell’ultimo quarto di stagione abbiamo fatto pochi punti, però li abbiamo fatti prima". "Forse - aggiunge Pessina - c’è stato un senso di appagamento, ma non si può dire niente ai ragazzi e allo staff. Abbiamo lavorato tanto e sodo, non sono arrivati i risultati. A noi piace divertirci e divertire, giocando bene sempre, quindi il bilancio è positivo. Anche dal punto di vista personale, ma prima viene sempre la squadra".

Lo ha fatto anche tre anni fa, quando le vibrazioni azzurre dell’Italia di Mancini entravano nel cuore e nelle case del Paese sulle note di Gianna Nannini e tra le righe di un suo diario di bordo da brividi. Non era ancora il tempo delle telefonate che cambiano la vita, che riconciliano col passato, che stuzzicano le corde della vita, come quella di due anni fa, di questi tempi, di Adriano Galliani. "Ciao Matteo, volevo solo dirti che siamo andati in Serie A", e giù il telefono.

Dall’altra parte il ragazzo non pensava di arrivare a fare 100 allo Stadium con la fascia da capitano, dopo un’altra stagione da salvezza tranquilla, ma con un velo di tristezza per una vacanza anticipata che non avrebbe voluto prenotare. Il brianzolo di nascita non andrà in Germania, non è nella lunga lista di Spalletti, non potrà replicare quanto fatto 3 anni fa dove ci aveva messo del suo anche sul campo con due gol: uno al Galles in chiusura di girone, poi all’Austria per andare in semifinale. Matteo Pessina non nasconde le emozioni: "Sicuramente per un giocatore che ha quel tipo di aspirazione è ovvio rimanerci male, c’è un po’ di amarezza perché speravo di rivivere quello che è successo anni fa - ammette dopo aver chiuso la sua stagione sabato sera -. Il ct ha fatto sicuramente le scelte giuste, non era facile perché ci sono tanti giocatori forti e i miei compagni faranno un grande europeo: io da casa farò il tifo per loro".

Vorrà dire che a goderselo sarà il Monza dal giorno uno della stagione, la terza consecutiva nel massimo campionato dove il capitano è sempre in campo a dare il contributo indipendentemente dal ruolo: Palladino lo ha schierato in mezzo, lo ha spostato in avanti, evidenziando la sua duttilità anche all’interno della stessa partita senza mai rinunciarvi. Trentasette partite con 6 gol e 3 assist e il peso e la responsabilità dei rigori, anche quelli più delicati e decisivi. Giocando per la maglia della città come fosse la nazionale. Anche questo è essere capitano.