La forza del ’Gladiatore’ Gubbini, dalla paura alle cure: "Un amore infinito da Ascoli"

Il cavaliere di Porta Tufilla vittima di una terribile caduta due mesi fa alle prove di Foligno: "Non ricordo nulla, sono stato in rianimazione da subito. Tantissimi al mio fianco".

La forza del ’Gladiatore’  Gubbini, dalla paura alle cure:  "Un amore infinito da Ascoli"

La forza del ’Gladiatore’ Gubbini, dalla paura alle cure: "Un amore infinito da Ascoli"

Massimo, innanzitutto ci permetta di affermare che è quasi commovente riascoltare la sua voce dopo così tanto tempo. Come sta?

"Meglio, dai. Sono tornato a casa da poco e sto cercando di riallacciare rapporti un po’ con tutti. Per oltre quaranta giorni non avevo con me il cellulare e ho ritrovato centinaia di telefonate e messaggi. Sono ancora alle prese con alcuni problemini e mi sto sottoponendo ad ulteriori visite. Quindi mi divido ancora tra casa, ospedale e ambulatori medici. Sono consapevole che la strada da seguire è ancora molto lunga. Però voglio essere ottimista e ringrazio tutta la mia famiglia perché non mi ha mai lasciato solo".

Cosa ricorda di quella caduta?

"Niente. Anche perché sono stato tenuto in rianimazione sin dal primo istante dopo che mi hanno soccorso e mi sono risvegliato parecchi giorni dopo. Non ricordo assolutamente nulla. Anzi, al mio risveglio nemmeno immaginavo che tutto fosse così grave. Me ne sono accorto soltanto dopo che mi hanno tolto gli antidolorifici. Quello è stato sicuramente il momento più brutto, nel quale la sofferenza era insopportabile".

Ha avuto modo, comunque, di vedere il video dell’incidente?

"Sì, certo. Ma non sono riuscito a capire le cause della caduta. È stato un episodio molto particolare, che in tanti anni di gare non avevo mai vissuto. Ogni tanto sono tentato di rivederlo, per l’ennesima volta, e cercare di comprendere. Ma, sinceramente, non riesco proprio a trovare una spiegazione anche perché non stavamo andando veloci. Molte persone mi stanno chiedendo se ho avuto paura di morire. Rispondo sempre di no, perché non ricordo proprio nulla di quegli istanti".

Da Ascoli le sono arrivati tanti messaggi di vicinanza e il mondo della Quintana si è unito nell’augurarle una pronta guarigione. Cosa si sente di dire agli ascolani?

"Mi hanno mostrato molte immagini, tra foto e filmati, soprattutto nei giorni successivi alla giostra di luglio. Devo ammettere che mi sono molto emozionato nel vedere quanto affetto c’è stato verso di me. Tutti mi sono stati vicini, dai sestieranti di Porta Tufilla a tutti gli altri. Anche chi non si interessa di Quintana è rimasto colpito da quanto mi è accaduto. In questi giorni sto cercando di richiamare tutti gli amici e i conoscenti che mi hanno mandato dei messaggi e che hanno provato a contattarmi. Ma, ripeto, non ho avuto il cellulare per quasi due mesi. Il bello della Quintana è anche questo: nei momenti di difficoltà ci sono grande unione e uno spiccato senso di solidarietà. Grazie Ascoli, grazie davvero di tutto".

Denny Coppari l’ha sostituita egregiamente, sia a luglio che ad agosto. Ha rivisto le Quintane?

"Sì. E devo ammettere che Denny può dare ancora molto come cavaliere. In un periodo nel quale, in giro, di cavalieri bravi ce ne sono pochi, credo che Denny meriti qualche altra occasione. È un bravo ragazzo e per me un grande amico. Lo ringrazio per ciò che ha fatto".

La rivedremo al campo dei giochi a difendere i colori di Porta Tufilla?

"Ora è prematuro parlarne. Prima devo pensare a risolvere tutti i vari problemi di salute che ho ancora. Poi, quando questo momento sarà superato, ci siederemo a un tavolo e valuteremo il da farsi. Dovrò rimettere mano alla clavicola, con un’altra operazione, e ho subìto un intervento maxillo-facciale che mi dà ancora fastidio. Quindi, è presto per parlare del futuro".

Il 17 settembre si correrà la Quintana di Foligno, andrà a vederla?

"Non credo. Probabilmente la guarderò in tv. Andare al campo mi sottoporrebbe a un ulteriore stress. Inoltre, accrescerebbe il mio dispiacere per non essere in pista. In questo periodo devo solo pensare a stare tranquillo, godendomi l’affetto della mia famiglia e dei miei amici".

In bocca al lupo ‘Gladiatore’, la aspettiamo ad Ascoli.

"Spero di tornare lì il prima possibile. Crepi il lupo".

Matteo Porfiri