La libertà è prima di tutto risposta alla propria coscienza

Il manifesto pubblicitario raffigurante l'Ultima Cena per promuovere il gelato ha scatenato polemiche e dibattiti sulla libertà di espressione e il rispetto delle sensibilità religiose. La diocesi di Fermo ha dovuto esprimere un'interpretazione, mentre la discussione si è accesa sui social. La libertà di comunicare va bilanciata con il rispetto e la coscienza individuale.

La libertà  è prima di tutto risposta alla propria coscienza

La libertà è prima di tutto risposta alla propria coscienza

Caro lettore, il manifesto pubblicitario in questione, ha fatto molto discutere nei giorni scorsi ed ha creato molte polemiche sui social. In primis la diocesi di Fermo, è stata chiamata ad esprimerne l’interpretazione. C’è stato chi si è espresso a difesa degli ideatori della pubblicità, chi si è sentito offeso nei sentimenti cristiani, chi ha ritenuto di pessimo gusto un manifesto che ritrae la sacralità di un momento fondante del cristianesimo, reso, appunto ‘pubblicità’. La libertà è anche questo. Esprimersi, manifestare ciò che si è, così come ciò che si pensa. Ma la libertà, nella dimensione umana, è prima di tutto risposta alla propria coscienza. Scegliere cosa dire, come dirlo. Vale nella vita relazionale di ognuno di noi e vale, ovviamente, anche in questo caso quando la comunicazione si fa eco a scopi pubblicitari. Era necessario ritrarre l’Ultima Cena durante la Settimana Santa per pubblicizzare il gelato? E’ stato appagante per tante persone seguire questa vicenda polarizzando i social e chiedendosi se la pubblicità abbia più o meno centrato lo scopo? Ecco, la libertà è scegliere secondo le leggi della propria coscienza e di queste farne virtù. Poco importa se siamo gelatai, giornalisti, operai eccetera. Siamo tutti ‘persona’, che come tale pensa, agisce, sceglie e soprattutto siamo protagonisti del senso che diamo a noi stessi e agli altri.