"La nostra Murg verso la cancellazione"

"Diventerà posteggio dei malati non gravi che dovrebbero essere ricoverati o dimessi".

"La nostra Murg verso la cancellazione"

"La nostra Murg verso la cancellazione"

È ancora la Medicina d’Urgenza del ‘Madonna del Soccorso’ a richiamare l’attenzione della minoranza di centrosinistra, che già ieri aveva attaccato la direttrice Nicoletta Natalini per il suo intervento all’incontro del 19 dicembre. A lanciare l’allarme sono Paolo Canducci e Aurora Bottiglieri, che parlano di un’imminente riorganizzazione della Murg che potrebbe comportare una modifica sostanziale del reparto e quindi del servizio connesso. "I sindacati ci hanno avvertito che la Medicina d’Urgenza sarà spostata al piano del Pronto Soccorso, senza attrezzature e senza medico che copre i turni notturni – affermano i consiglieri – Siamo di fronte ad una cancellazione della Murg". Ad illustrare i cambiamenti in atti è il capogruppo dei Verdi: "L’attuale Medicina d’Urgenza diventerà posteggio dei malati non gravi che dovrebbero essere ricoverati o dimessi – dichiara Canducci - Questa è una cancellazione in piena regola della Murg, in quanto questo reparto è dotato di attrezzature che non possono essere spostate. A riprova di questa eliminazione, il sindacato ci ha detto che sarà eliminato il medico, pagato con fondi governativi, che volontariamente integra i turni del Pronto Soccorso". Decisioni giudicate inadeguate per il servizio che il nosocomio deve assicurare al suo bacino d’utenza. Ulteriori specifiche vengono fornite dalla consigliera di Pd, Articolo Uno e Nos: "La nostra Medicina d’Urgenza, di tipo semintensivo, venne creata sei anni e costò 300.000 euro – spiega la Bottiglieri – Con questa decisione verrà potenziata l’osservazione breve intensiva e diventerà ‘room’ per ammissioni e dimissioni, ma l’assistenza sarà fatta solo dagli infermieri. Questa c’è anche in altre province, ma sempre affiancata da una Murg funzionante. I soldi persi verranno recuperati dalle altre Ast. Trovo inaccettabile che il nostro sindaco non stia facendo nulla per la nostra sanità: qui si accettano supinamente le decisioni prese a livello regionale". Ad attaccare l’Azienda Sanitaria Territoriale, questa volta sulla stabilizzazione del personale, è anche Fabio Urbinati: "L’Ast di Ascoli non ha rinnovato i contratti in scadenza il 31 dicembre a ben 20 operatori sociosanitari operanti quasi tutti al ‘Madonna del Soccorso’. Intervenga allora il presidente Acquaroli insieme ai suoi rappresentanti locali, visto che solo loro hanno le leve e gli strumenti necessari per risolvere questa vergognosa questione. Chiediamo un atto di coraggio ma soprattutto di giustizia verso questi lavoratori".

Giuseppe Di Marco