La nuova Arquata Due pozzi sotterranei e collina con l’armatura "Si riparte in sicurezza"

Ecco lo studio per la ricostruzione, l’ingegnere Gian Michele Calvi: "Sappiamo che il concetto di ’com’era dov’era’ non può funzionare, spero che i lavori possano partire nella primavera del prossimo anno".

La nuova Arquata  Due pozzi sotterranei  e collina con l’armatura  "Si riparte in sicurezza"

La nuova Arquata Due pozzi sotterranei e collina con l’armatura "Si riparte in sicurezza"

"Il concetto di sicurezza è quello giusto e fondamentale, ma sappiamo che il concetto di ’com’era dov’era’ non può funzionare. Può esserlo solo come percezione, ma non può esserlo dal punto di vista dei contenuti reali. Noi dobbiamo fare in modo infatti che i prossimi eventi sismici che ci saranno, da una parte non provochino perdite di vita umane e dall’altra consentano una continuità della vita, contenendo i danni entro limiti ragionevoli". Questa l’introduzione dell’ingegner Gian Michele Calvi, direttore scientifico di Eucentre nel presentare ieri lo studio per la ricostruzione di Arquata. La soluzione innovativa è quella di due pozzi sotterranei in cemento armato da cui partiranno 328 tiranti, 12.970 metri lineari in totale, per rinforzare sismicamente tutta la collina del borgo di Arquata del Tronto.

"Il concetto fondamentale è che viene armata e confinata l’intera collina attraverso tiranti-passanti da un lato all’altro: questo è qualcosa di assolutamente innovativo che nessuno al mondo ha mai fatto – ha spiegato Calvi – abbiamo immaginato due grandi pozzi di 8 metri di diametro che saranno invisibili, ma saranno come due fori sotto i piedi di Arquata; a questi pozzi andremo ad ancorare tiranti che vanno in ogni direzione. Siccome è importante garantire che non avvengano danni, ma anche avere la possibilità di controllare cosa succede, tutti i tiranti saranno intubati e non iniettati; si potranno quindi controllare visivamente con le telecamere, potranno nel caso essere sostituiti. In sintesi, sarà una collina con l’armatura". I tempi dipendono ora dalla burocrazia. "Quello che mi auguro – ha aggiunto – è che la struttura per la ricostruzione sia in grado di far partire una gara di progettazione e costruzione all’inizio dell’autunno e che sia chiusa entro l’anno, così che i lavori possano iniziare a primavera 2024". Sulla base della ricerca di Eucentre e degli studi di approfondimento dell’Università di Pavia e dell’Università degli Studi G. D’Annunzio di Chieti-Pescara, l’Usr ha realizzato il progetto di fattibilità tecnica ed economica che indica tutte le azioni necessarie per la realizzazione delle opere a sostegno della nuova Arquata del Tronto. Il primo passaggio sarà la messa in sicurezza della strada provinciale e della strada di accesso al paese, consolidandone le strutture anche attraverso micropali verticali e inclinati. Saranno poi realizzati terrazzamenti, con muri a sostegno di ampie platee orizzontali.

Peppe Ercoli