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La protesta dei trattori continua: "Siamo qui per la nostra terra. La Gdo compri solo prodotti locali"
Clacson e bandiere tricolore; è partita ieri la protesta dei trattori, che è arrivata alle porte della città di Ascoli. Il contingente si è posizionato sul piazzale vicino il Garden Ecoservices di Giuseppe Traini a Castel di Lama. Sono stati 100 i trattori intervenuti, nella mattinata, per problemi di sicurezza, hanno potuto sfilare solo in 50, il corteo si è snodato lungo l’Asse Attrezzato, fino alla rotatoria del centro commerciale Oasi, altri 50 hanno marciato nel pomeriggio. Erano tanti gli agricoltori, alcuni con moglie e figli. Giovani, giovanissimi, ma pronti già a manifestare per difendere il proprio avvenire. "Coltivare la terra è duro". E c’è anche chi prende le distanze dalla politica: "Nessuno metta il cappello su questa manifestazione – dichiarano – siamo rappresentanti dalla bandiera italiana, vogliamo lavorare, non vogliamo né sostegni né sussidi, vogliamo il giusto. Ci hanno fatto fare debiti, che adesso non riusciamo a pagare". "Una giornata importante, i motivi della protesta li conoscete – dichiara Antonio Ricciotti –. Siamo in mano alle multinazionali, che fanno i propri interessi. All’Italia spetta ogni anno 38 miliardi di fondi e all’agricoltura ne arrivano solo il 13%, dobbiamo rimettere mano alla Pac. La gente è con noi, il 66% della popolazione è a favore di questa protesta". "Una manifestazione importante che coinvolge tutta l’Europa – dichiara Giuseppe Traini –. Ci sono mezzi che arrivano dall’entroterra, dal vicino Abruzzo". Gli agricoltori puntano il dito anche sui centri commerciali: "Deve essergli imposto di comprare i prodotti locali, almeno il 60%. Ci hanno fatto uscire di scena, ci hanno tolto il mercato".
Maria Grazia Lappa