La sfida dell’opposizione: "Più spazio a nuove idee"

Nardini: "Progettualità e per il coinvolgimento di tutti i cittadini". Ameli: "Che fallimento su macrotematiche come salute e sanità".

La sfida dell’opposizione: "Più spazio a nuove idee"

La sfida dell’opposizione: "Più spazio a nuove idee"

L’opposizione saluta il 2023 guardando già alla partita che si giocherà nel maggio del nuovo anno con le elezioni comunali. I consiglieri di opposizione nella mattinata di ieri hanno colto l’occasione per fare un bilancio dei mesi trascorsi e ribadire la volontà di coinvolgere la cittadinanza nel progetto politico che sarà sviluppato come alternativa all’attuale amministrazione. "Abbiamo già iniziato a percorrere la strada per una nuova idea di città – commenta il candidato sindaco Emidio Nardini –. Riferendoci all’attuale primo cittadino abbiamo sempre parlato di un uomo solo al comando. Noi invece ribadiamo di essere un gruppo di persone che intende aprirsi alla cittadinanza. La rappresentazione passa per la progettualità e per il coinvolgimento di tutti i cittadini. Dal gennaio in poi inizierà inizieremo un cammino lanciando delle idee. I programmi non vengono letti, credo che dobbiamo basarci su idee nuove che coinvolgano gli ascolani. Chiameremo a riflettere e partecipare proprio loro. Vogliamo rendere coscienti i cittadini di quali sono i loro diritti che vediamo calpestati. Una persona sola non può decidere per tutti. Avremo un insieme di progetti che saranno costituiti dal contributo dei cittadini stessi con proposte. Le proposte di futuro e sviluppo saranno volte a far restare gli ascolani in città. Vediamo una cittadinanza sempre più spaurita e legata sempre più a problemi di povertà".

Presenti anche Massimo Tamburri (M5S), Angelo Procaccini e Francesco Ameli (Pd). "Ritengo superficiale fare un bilancio di questi 5 anni – sostiene Ameli –, ma preferiamo parlare dei fallimenti su macrotematiche come salute e sanità. Al Mazzoni vanno via primari e anestesisti, ma il sindaco non sa cosa succede. Abbiamo una struttura lasciata a se stessa e allo stesso tempo ci sono decine di giovani e donne che vorrebbero tornare a lavorare qui. Un ascolano su dieci va alla Caritas e molti cittadini rinunciano alla cura. Chi lavora in comune con cooperative e subappalti pensiamo che debba essere pagato secondo i criteri del salario minimo. Qui il sindaco deve prendere posizione. Vogliamo che l’amministrazione torni con i piedi per terra. Vediamo un utilizzo dei fondi Pnrr non finalizzato a fare progetti avveniristici. Sarebbe il caso di focalizzarci su tematiche ambientali. Da un lato c’è l’Eden e dall’altro una realtà diversa. Questa nostra proposta di politica serve a liberare questa città".

mas.mar.