L’appello a Lollobrigida. Battaglia contro il cordisco

Il consorzio di tutela vini piceni incontra il Ministro dell’agricoltura, i temi sono la questione Montepulciano in etichetta ed i i danni per peronospora.

L’appello a Lollobrigida. Battaglia contro il cordisco

L’appello a Lollobrigida. Battaglia contro il cordisco

"È stato una grande opportunità poter scambiare due battute con il Ministro al quale abbiamo

ricordato l’annosa questione dell’indicazione del vitigno ’Montepulciano’, - ha dichiarato il presidente Capecci - per dare la possibilità ai produttori delle nostre denominazioni di origine, in particolare nel Rosso Piceno dop, il rosso più diffuso delle Marche, e nell’Offida Rosso docg, tutelati da questo Consorzio, di far conoscere realmente la composizione ampelografia delle nostre d.o. Riteniamo paradossale che all’atto della descrizione dei vitigni che sono alla base dei nostri disciplinari, dove il Montepulciano può arrivare fino all’85%, dovremmo glissare come generico vitigno a bacca rossa. Tra l’altro la norma ammetterebbe solo una descrizione generica, in maniera discorsiva e senza evidenziazioni di carattere e non campeggerebbe di fianco al nome della

denominazione. Quindi la possibilità di ravvisare concorrenze o confusione è praticamente azzerata ed il tentativo - conclude - dell’utilizzo del sinonimo ’Cordisco’, di cui non si rileva traccia nei nostri disciplinari, alimentando in questo caso solo confusione, appare solo un mortificante palliativo".

Il Consorzio vini piceni ha ricordato al Ministro che il termine ’Montepulciano’ in etichetta

andrebbe solamente a rendere più completa la descrizione delle nostre denominazioni coinvolte, Offida Rosso docg e Rosso Piceno dop, le cui immagini sono comunque note per caratteristiche e peculiarità proprie, legate al territorio di origine, da cui proviene oltre il 50 % della produzione vitivinicola regionale complessiva.

L’ appuntamento per i presenti, tra cui anche il sottosegretario dell’economia e delle finanze Lucia Albano, è al Vinitaly di Verona, dove il Consorzio Vini Piceni sarà presente alla collettiva Marche ed allo stand padiglione 7 ben 27 aziende presenti. È stata anche l’occasione per prendere coscienza dei danni subiti dagli attacchi di peronospora che hanno colpito questa fascia dell’areale adriatico e dove gli attuali interventi non sembrano sufficienti, soprattutto per i viticoltori, per rifondere la grave perdita di prodotto.

Il Consorzio di Tutela Vini Piceni nasce, nel 2002, con l’obiettivo di valorizzare la produzione

enologica del Piceno. Ad oggi, la realtà del Consorzio è composta da 56 soci, tra aziende agricole e cantine Picene, per un totale di circa 700 viticoltori coinvolti. E può vantare il vino Docg più diffuso delle Marche, l’Offida, nelle tipologie Pecorino, Passerina e Rosso. Ma anche tre vini Doc: il Rosso Piceno (anche nella tipologia Superiore), il rosso maggiormente prodotto nella regione, il Falerio (anche nella tipologia Pecorino) ed il Terre di Offida nelle versioni Passerina Spumante e

Passito.

Nell’anno trascorso sono state circa 7,5 milioni le bottiglie prodotte.