Le maternità della pittrice. Maria Teresa Eleuteri

Mostra di Maria Teresa Eleuteri nel Palazzo dei Priori: un viaggio tra i colori che parla di umanità, donne, madri e bambini. Un'emozione che ci ricorda che la vita è bella e che dobbiamo difendere e amare le donne.

Donne donne donne. E madri madri madri. È la risposta alla violenza, alla prepotenza, al predominio del maschio sulla femmina. Non saranno le leggi. Non sarà l’educazione all’affettività. Sarà invece il riconoscimento che la donna è qualcosa di unico: colei che permette che la persona nasca, che la società si crei, che la comunità viva. Ventre sacro e benedetto, scriveva Giovanni Testori. Ritroviamo questi temi – tutti insieme – nell’opera pittorica della "Signora dei colori". Maria Teresa Eleuteri ha allestito una sua personale nel Palazzo dei Priori, vicino alle opere di Ligabue e di Pende. Il viaggio tra i quadri di Maria Teresa ci consente di cogliere nelle sue Maternità, pennellate di qualcosa che vive, che si stacca dalla tela e diventa azione e proposta. È speranza! È amore: questo termine confuso, stravolto, straziato, violentato. Invece no: nei ritratti della Eleuteri c’è la dolcezza di uno sguardo, di un parto, di un’attesa. Di un bimbo, di una bimba che nasceranno. E continueranno la creazione. Così il futuro torna ad essere promessa. Della Maternità, ha parlato sabato scorso il curatore della mostra Walter Scotucci legando il lavoro della Eleuteri alle origini della cultura cristiana dell’Europa. Senza una madre: la Madonna, Gesù non sarebbe nato, il cristianesimo con la sua civiltà non sarebbero scaturiti. Il sindaco Paolo Calcinaro ha ringraziato la pittrice la cui mostra a Fermo ancora una volta dimostra come la città sia attenta all’arte. L’assessore Micol Lanzidei ha avuto parole di elogio per l’artista e ha premiato anche un’altra pittrice che espone insieme alla Eleuteri: Michela Ramini. E poi, dopo il taglio del nastro, il viaggio tra i colori. Il fondale è una piazza del Popolo che accoglie una Natività. Alle pareti. il bimbo palestinese avvolto dall’abbraccio di sua madre: unica protezione; e poi la nonna di Maria Teresa: con il fazzoletto in testa, la veste scura, come usava un tempo; e la donna nera con in braccio il figlio; ed altre donne; ed altre madri. Ed altra vita! Non occorre inserire Maria Teresa in una corrente artistica. Non occorre giudicare con il metro del critico d’arte. Occorre farsi colpire al cuore dai suoi temi, dai suoi ritratti. Parla di umanità, la Eleuteri, parla di donne. Di quelle che vorremmo e dobbiamo difendere. Ma, soprattutto: amare. Andate a vedere la mostra. Sarà una scossa. Un’emozione. Una nuova carica che vi farà dire: il mondo è bello, la vita è bella. I bambini sono belli. E le madri...

Adolfo Leoni