Le mosse del Comune. Il piano dell’Arengo per riacquistare i parcheggi dalla Saba

In consiglio la relazione dell’esperto: "L’operazione deve riflettersi sulla sostenibilità locale e sul soggetto gestore. Nel nostro caso parliamo 6.5 milioni di euro che si andranno a coprire con un mutuo".

Le mosse del Comune. Il piano dell’Arengo per riacquistare i parcheggi dalla Saba

Le mosse del Comune. Il piano dell’Arengo per riacquistare i parcheggi dalla Saba

Deciso il modello gestorio con con cui mettere mano sui parcheggi, una volta esercitato il diritto di riscatto con la Saba, l’Arengo dovrà poi rispondere agli obblighi dettati dalla Corte dei Conti in merito allo sviluppo della società mista a maggioranza pubblica che di fatto consentirà di sviluppare in città un piano sosta. Nel corso del consiglio comunale andato in scena ieri pomeriggio nella sala della Ragione di palazzo dei Capitani, l’assise è stata chiamata ad affrontare il discorso legato all’assestamento della delibera numero 3 del recente 18 gennaio per rispondere al meglio al dettato emesso dalla Corte dei Conti del Lazio. "Ringrazio tutto il gruppo di lavoro che ha permesso di portare avanti questo programma – sostiene il sindaco Marco Fioravanti –. Siamo riusciti a sviluppare un cronoprogramma grazie alle indicazioni avute dalla relazione sviluppata dal dottor Calzone che ci permetterà di fare un passo importante sul riscatto dei parcheggi, andando ad immaginare un progetto nuovo con un’integrazione importante tra residenti e turisti. Sarà un progetto flessibile capace di calzare a pennello a seconda delle diverse esigenze della città che cambieranno di anno in anno. Questo ci aiuterà a renderà la città sempre più competitiva – la conclusione del primo cittadino ascolano –. Oggi trattiamo una fase ancora esplorativa con assestamenti di tecnica gestionale che dovranno rispondere alle indicazioni date dalla Corte dei Conti".

Tecnicamente a spiegare invece come sarà strutturata questa società mista è stato il dottor Calzone, nell’occasione presente di persona nel corso del consiglio. "La sentenza emessa dalla Corte andrà ad incidere sulla delibera del 18 gennaio – spiega – perché viene specificato come l’operazione deve riflettersi sulla sostenibilità locale e sul soggetto gestore. In poche parole si va a delineare sia l’aspetto oggettivo che quello soggettivo. Nella procedura adottata si dovranno spiegare quali saranno le fonti di copertura dell’ente locali. Nel nostro caso parliamo di 6.5 milioni di euro che si andranno a coprire accendendo un mutuo probabilmente con la cassa depositi e prestiti ad esempio, piuttosto che con altri istituti finanziari. L’altro esborso da affrontare sarà quello legato al capitale della società che si andrà a costituire. In questo caso parliamo di un modello societario a responsabilità limitata (Srl). Sul lato interno invece il comune andrà ad applicare alla società mista un canone di servizio attraverso il quale si andrà a recupera la quota in contro capitale del mutuo acceso. Alla società in oggetto sarà chiesto un canone d’uso per la concessione. Un aspetto molto rilevante poi – conclude Calzone in consiglio – sarà il non obbligo del comune di ripianare le perdite all’interno della società mista".

Massimiliano Mariotti