Luigi Pulcini morto dopo un pugno in faccia mentre faceva colazione al bar, un arresto

La vittima, 75enne di Montemonaco, era in vacanza ad Altopascio lo scorso 6 agosto: andò in coma e morì 10 giorni dopo in ospedale a Pisa

Ascoli, 1 novembre 2023 - Un ragazzo di 20 anni è stato arrestato per l'omicidio di Altopascio (Lucca) dell'agosto scorso. La vittima è Luigi Pulcini, 75enne, che era in vacanza ad Altopascio.

Il luogo dell'aggressione mortale ad Altopascio. Nel riquadro la vittima Luigi Pulcini
Il luogo dell'aggressione mortale ad Altopascio. Nel riquadro la vittima Luigi Pulcini

Il 6 agosto Pulcini fu colpito da un pugno mentre faceva colazione in un bar, andò in coma e morì 10 giorni dopo in ospedale a Pisa. I carabinieri hanno arrestato un giovane del posto, di cui al momento non vengono rese note le generalità, e indagato altre 13 persone per favoreggiamento per reticenza nei racconti alle autorità. Il gip ha emesso un'ordinanza agli arresti domiciliari per omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi eseguita dall'Arma la notte scorsa.

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I fatti 

La mattina del 6 agosto l’anziano stava facendo colazione all’esterno del bar "Il Buon Caffè" in piazza Umberto quando venne aggredito con un pugno al volto da un ragazzo che poi fuggì su un’auto insieme a una ragazza.

Le indagini

L''attività investigativa, diretta dalla Procura di Lucca, ha portato ad individuare altri testimoni e sono state visionate le telecamere di videosorveglianza pubblica al fine di individuare l'aggressore.

E dunque alle prime luci dell'alba di oggi, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Lucca hanno arrestato nella sua abitazione di Altopascio il giovane, che è stato messo ai domiciliari, eseguendo un ordine di custodia cautelare emesso dal Gip del Tribunale di Lucca, su richiesta della Procura, con l'accusa di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi.  

L'attività investigativa, fanno sapere dall'Arma, è stata condotta in un contesto sociale particolarmente complesso. Le persone sottoposte ad indagini, si legge in un comunicato, "si sono dimostrate reticenti e diversi testimoni, conoscendo le pericolosità dei soggetti coinvolti, hanno evidenziato un certo timore a fornire la collaborazione necessaria all'individuazione del responsabile".