Massignano e Carassai al voto, un candidato ogni 260 persone

Nel primo paese ci sono quattro liste, nel secondo tre: non arrivano a 2mila abitanti.

Massignano e Carassai al voto, un candidato ogni 260 persone

Massignano e Carassai al voto, un candidato ogni 260 persone

Se desta una certa curiosità il fenomeno di Massignano, piccolo centro di 1.651 anime che si presenta al voto con ben quattro liste, non è da meno il caso di Carassai che con i suoi 1.116 abitanti (dati Istat del 2022) si presenta con tre liste. Altro aspetto da valutare è che a candidarsi alla carica di sindaco sono sempre le stesse tre persone a Carassai, mentre a Massignano c’è la novità della candidatura a sindaco della prima donna, Roberta Lazzarini con la lista ’Partecipazione’. Andiamo per ordine, a Massignano, nelle ultime consultazioni dei 1.458 aventi diritto al voto se ne presentarono alle urne 960, il 65,93% e il sindaco uscente Massimo Romani vinse portando a casa ben 622 preferenze, contro le 214 di Enrico Fioroni e le 85 di Ercole Speca. Quest’anno la situazione è diversa, poiché vi sono l’incognita di una nuova lista ed il ritorno in campo di Marino Mecozzi che era stato sindaco per due mandati consecutivi prima di Romani. Sarà una bella battaglia con la caccia all’ultimo voto con una campagna elettorale ’porta a porta’.

Nulla di nuovo sotto il sole di Carassai dove ancora una volta si affronteranno Gianfilippo Michetti sindaco uscente, Vincenzo Polini e Tiziana Pallottini entrambi in passato sono stati sindaci di Carassai: Vincenzo Polini per due mandati dal 1990 al 1995 e poi dal 2014 al 2019 e Tiziana Pallottini per due mandati dal 1995 al 2004 (quando la durata era di 4 anni) e poi ancora dal 2009 al 2014. A Carassai, nella precedente consultazione gli aventi diritto al voto furono 542 ed i votanti 350, pari al 64,58%. Potrebbero bastare meno di 200 voti per diventare sindaco di Carassai e meno di 400 per diventare primo cittadino di Massignano. In buona sostanza in due comuni, ci sono 7 candidati sindaci, uno ogni 260 persone aventi diritto al voto. Bene la democrazia, ma così è imbarazzate, anche per gli elettori. Marcello Iezzi