Nardini all’attacco sugli eventi: "Così non ci facciamo conoscere"

Per il candidato sindaco le tante feste sono frequentate quasi solo da ascolani

Nardini all’attacco sugli eventi: "Così non ci facciamo conoscere"

Nardini all’attacco sugli eventi: "Così non ci facciamo conoscere"

Il candidato sindaco di centrosinsitra Emidio Nardini torna alla carica sul tema della cultura. A detto dell’opposizione alle cento torri manca ancora un progetto per uscire dall’anonimato. "Pare ormai evidente che il nostro sindaco abbia puntato tutto su una animazione diffusa, anche di richiamo, fatta di feste, rassegne culinarie, notti bianche, mercatini – commenta -. E i cittadini rispondono numerosi. D’altronde perché non dovrebbero? È però anche vero che per rendere Ascoli protagonista della cultura italiana è necessario altro. Con la cultura si fa anche sviluppo economico del territorio. È infatti innegabile, numeri alla mano, che tutte o quasi le iniziative messe in campo siano frequentate prevalentemente dai soli abitanti di Ascoli e provincia, soddisfacendo, solamente o quasi, i ristoratori del centro storico, ma lasciando del tutto indifferente il resto delle attività cittadine. Pur riconoscendo il valore di alcuni spettacoli o le rassegne Jazz-AP e Controvento, non sono eventi tali da rendere Ascoli attrattiva e competitiva su scala nazionale. Molte città simili alla nostra hanno da anni puntato su una politica culturale che poggia sulla originalità e qualità della loro proposta, con una strategia che ha saputo costruire una immagine in grado di emergere a livello nazionale facendo muovere visitatori da tutta Italia".

"Al contrario – attacca ancora Nardini –, il sindaco sembra più preso dalla frenesia di mettere in campo ogni iniziativa possibile inseguendo un consenso immediato, ma che non crea certo le condizioni per impedire l’impoverimento del tessuto economico e sociale cittadino". Nardini torna a puntare il dito sui dati registrati in relazione agli arrivi in città. Sotto questo punto di vista Ascoli è stato uno dei capoluoghi marchigiani a cresere in misura minore rispetto a tanti altri. "Le presenze turistiche nel totale degli esercizi ricettivi sono state, nella nostra Ascoli, 68.230 nel 2021 e 74.251 nel 2022. Escludendo dal confronto città che usufruiscono anche di un turismo balneare, ad esempio Jesi è passata da 39.658 presenze nel 2021 a 67.625 presenze nel 2022, il confronto con Macerata passata da 139.881 presenze del 2021 a 259.458 presenze nel 2022: è emblematico. Questi numeri testimoniano, di fatto, il risultato davvero misero della politica turistico-culturale di questa amministrazione. Forse ci vorrebbe più lungimiranza".

Massimiliano Mariotti