Neonatologia, l’Usb: "Carenze per le neomamme"

La Usb Ast di Ascoli denuncia gravi carenze di personale ostetrico e infermieristico nel reparto di Ostetricia e Ginecologia, richiedendo proroghe e assunzioni per garantire un'assistenza ottimale a gestanti e neonati. La situazione mette a rischio la qualità dei servizi e la salute delle donne e dei bambini.

Neonatologia, l’Usb: "Carenze per le neomamme"

Neonatologia, l’Usb: "Carenze per le neomamme"

La Usb Ast di Ascoli torna a "denunciare le gravi carenze di professionisti della salute e richiedere l’assunzione di personale ostetrico nel reparto di Ostetricia e Ginecologia a copertura dei posti vacanti presenti. E prorogare il personale infiermeristico di 6 unità in scadenza il 29 febbraio. Che mentre scriviamo non è stato fatto".

"L’ostetrica – prosegue la sigla – è la professionista sanitaria deputata all’assistenza della gestante e del nascituro. Sostituire tale figura con personale infermieristico, tra l’altro tolto dalla patologia neonatale lasciando una sola unità con tutti i rischi che questo comporta per il neonato è assurdo e inaccettabile. Così come inaccettabile e assurda la riduzione dei posti letto nell’U.o pediatria/patologia neonatale viene impiegato il personale infermieristico, ’sottratto’ alla patologia neonatale a copertura di 5 ostetriche mancanti nel reparto di Ostetricia-Ginecologia non garantendo continuità assistenziale, vista la grave carenza di tale figura che certo non può essere sostituita da altra figura professionale".

Perché la dirigenza Ast di Ascoli "non garantisce una qualità assistenziale ottimale – scrive la sigla? Perché si continuano a ’requisire’ altre figure professionali non adeguate e non vengono

assunte le ostetriche? L’unica figura professionale in grado di erogare la ottimale assistenza sia nel reparto e negli ambulatori di Ostetricia-Ginecologia?"

"Informiamo la dirigenza Ast che è attiva una graduatoria di concorso pubblico, oltre ad essere pervenute in azienda diverse richieste di ricongiungimento familiare, chiediamo che si assumano ostetriche da entrambe a garanzia della continuità assistenziale dovuta".

"Si parla tanto di denatalità e di incentivare la natalità nel nostro territorio, ebbene queste scelte

di depotenziare di professionalità e posti letto non aiuta certamente ad incentivare e quindi aumentare la natalità nel nostro territorio".

"Eppure in Ascoli ci sono stati nel 2023 quasi 600 nati esattamente 578. Pertanto chiediamo di rivedere profondamente questa politica e di riattivare tutte le culle, riassegnare il personale sottratto alla Patologia Neonatale e assumere tutte le 5 Ostetriche che sono necessarie. Sulla vita e la salute di donne e neonati – commentano ancora polemici –, cara direttrice Natalini, non si risparmia. Per tutto quanto sopra scritto l’Usb Ast Ap chiede risposte concrete e tangibili alla dirigenza Ast per coprire le gravi carenze di personale attualmente esistenti che comportano contrazione inaccettabili di servizi all’utenza e carichi di lavoro insostenibili ed elevato rischio clinico, delle lavoratrici lavoratori della sanità del piceno perché senza personale la sanità pubblica muore, che sono le seguenti: proroghe precari in scadenza il 29 febbraio e nel mese di marzo,  stabilizzazioni Covid subito per tutte le lavoratrici e lavoratori con i requisiti di legge; assunzioni stabili di personale Ostetrico. Tutte motivazioni – concludono – presenti nella proclamazione dello sciopero indetto il 22 marzo".